La filiera suinicola italiana, che vale complessivamente circa 20 miliardi di euro e coinvolge 100mila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati è strategica per il settore agricolo italiano. Coldiretti ha inviato una lettera ai ministri Lollobrigida e Schillaci per adottare contromisure contro la diffusione della malattia
La diffusione della peste suina africana (Psa) preoccupa gli enti del settore agricolo. Al momento si contano 24 focolai in tutta Italia, di cui cinque solo in Piemonte. Le autorità hanno abbattuto finora 50mila maiali, ma il numero rischia di aumentare vertiginosamente. Per questo motivo il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha inviato una lettera al ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e a quello della Salute Orazio Schillaci, con l’obiettivo di prendere provvedimenti rapidi.
«La diffusione della Psa ha ormai raggiunto livelli allarmanti, mettendo a rischio non solo la salute animale, ma l'intera filiera suinicola del nostro paese, un settore cruciale per l'economia nazionale e per la tutela delle nostre produzioni di qualità», si legge nella lettera.
Coldiretti ha espresso piena fiducia nell’operato del nuovo Commissario Straordinario per la Psa, Giovanni Filippini, che ha già iniziato a mettere in atto alcune delle richieste avanzate dall'associazione per contenere la diffusione del virus.
Durante un recente incontro in modalità webinar con il Commissario Filippini, ricorda Coldiretti, oltre 500 allevatori provenienti dalle aree più colpite dall'epidemia, hanno manifestato la loro crescente preoccupazione per la mancanza di azioni risolutive. La crisi, che perdura da circa mille giorni, sta portando molte aziende sull'orlo del collasso, con casi emblematici come quello di un allevatore costretto ad abbattere 12mila capi di bestiame in un solo giorno.
Coldiretti nella lettera si appella ai ministri richiamando l'attenzione sull'urgenza di interventi mirati. «È indispensabile garantire agli allevatori la certezza degli indennizzi per i danni subiti, magari anche attraverso dei fondi emergenziali, coprendo non solo le perdite dovute agli abbattimenti, ma anche i mancati guadagni legati al fermo aziendale forzato», si legge nella missiva.
Senza un adeguato sostegno economico molte aziende rischiano di non sopravvivere, con gravi ripercussioni su tutta la filiera e sull'economia locale. Un altro aspetto cruciale riguarda il contenimento della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, principali vettori del virus. Nei mesi scorsi sono state concluse una serie di mobilitazioni in tutte le regioni d'Italia per chiedere interventi di contenimento, a fronte del proliferare incontrollato dei cinghiali in Italia. Inoltre, per evitare speculazioni sui mercati durante questa crisi Coldiretti ha chiesto ai ministri di implementare un monitoraggio costante dei prezzi dei suini, oltre a richiedere misure come la sospensione dei mutui e dei contributi per le aziende colpite.
La filiera suinicola italiana, che vale complessivamente circa 20 miliardi di euro e coinvolge 100mila posti di lavoro e 10 milioni di animali allevati è strategica per il settore agricolo italiano. Coldiretti ha chiesto con urgenza alle istituzioni di agire tempestivamente per sostenere un settore vitale per l'economia del nostro paese. Nella lettera viene garantita la disponibilità dell’organizzazione per qualsiasi attività di supporto necessaria a contrastare questa emergenza per garantire la sopravvivenza di un comparto produttivo che rappresenta un'eccellenza italiana.
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