È il problema che ha condotto alle estenuanti lentezze del concorso Pnrr 1: criteri stringenti e nessun incentivo. Così i siti degli Uffici scolastici regionali si riempiono di comunicazioni di modifiche alle commissioni, spesso legate alle continue rinunce di chi aveva inizialmente accettato l’incarico
L'annuncio di un nuovo concorso per l'assunzione di docenti (Pnrr 2) ha sollevato perplessità e critiche: nonostante l’ampia partecipazione di candidati alla prima edizione (Pnrr 1), molte graduatorie definitive non sono ancora state pubblicate e la parte orale della selezione è ancora un miraggio per molti.
Numerosi vincitori attendono di essere chiamati in servizio, e nel frattempo i posti vacanti sono stati coperti con supplenze “brevi”, ovvero incarichi temporanei di pochi mesi da rinnovare. In molti casi, però, l’assegnazione definitiva non è mai avvenuta proprio a causa della mancata pubblicazione delle graduatorie e docenti che aspiravano ad entrare di ruolo su determinati posti, li hanno visti invece assegnare a colleghi con pochissimo punteggio, spesso alle prime armi, proprio in virtù della natura temporanea della supplenza, magicamente trasformata in annuale in attesa dei vincitori di concorso.
La situazione è stagnante, e molti temono che i procedimenti non si concluderanno prima dell’estate. Una delle principali cause del ritardo è l’enorme difficoltà nel reperire commissari per le prove orali.
Consultando i siti degli Uffici scolastici regionali, si nota un susseguirsi di comunicazioni di modifiche alle commissioni, spesso legate alle continue rinunce di chi aveva inizialmente accettato l’incarico. I requisiti richiesti per essere commissari sono molto stringenti: occorre essere docenti confermati in ruolo, con almeno cinque anni di servizio nella specifica classe di concorso, e dimostrare titoli o esperienze legate all’uso delle tecnologie nella didattica.
Commissario impossibile
Molti docenti che sarebbero idonei ricoprono già incarichi aggiuntivi e di rilievo all’interno delle proprie scuole, ragion per cui un ulteriore impegno più volte a settimana è incompatibile con il loro calendario lavorativo.
A incidere è anche la distanza geografica: spesso la sede dell’incarico risulta essere lontana ore da casa, soprattutto nel caso vengano aggregate più regioni.
Il compenso non è tale da permettere il pagamento di notti fuori o spese per coprire lunghe distanze, inoltre non è previsto alcun esonero dalla didattica o dagli impegni extracurriculari: motivazioni che scoraggiano molti aspiranti commissari già in partenza e spingono chi ha accettato l’incarico ad abbandonarlo.
Per ovviare il problema basterebbe concedere dei permessi in deroga a chi effettivamente accetta l’incarico: in questo modo le procedure concorsuali sarebbero snellite e docenti volenterosi di ricoprire questo ruolo potrebbero bilanciare meglio gli impegni. Ancora meglio sarebbe ridurre gli anni di ruolo necessari a diventare commissario da 5 a 3, tenendo comunque conto degli anni di precariato per arrivare a 5 anni totali di esperienza nello specifico ambito.
L’escamotage
La soluzione che invece è stata trovata è ancora una volta a spese dei partecipanti: nel nuovo concorso Pnrr 2, per snellire le procedure – e ridurre al minimo il numero di commissari necessari – all’orale saranno ammessi solo un numero di candidati pari al triplo dei posti disponibili. Nel bando precedente bastava ottenere un punteggio minimo di 70/100 per accedere all’orale: ora saranno i punteggi dei candidati migliori a determinare la soglia di accesso.
Per capire cosa significa nel concreto, prendiamo il caso di una regione dove è messo a bando un solo posto, per esempio per insegnare storia dell’arte alla secondaria di I grado (è il caso delle Marche): se in quella regione per tale materia nella prima procedura potevano accedere all’orale in centinaia, stavolta saranno in 3 a poterlo fare.
Questo potrebbe favorire si un’accelerazione, ma anche causare disuguaglianze: paradossalmente, per alcune classi con posti limitati, è probabile che le procedure del Pnrr 2 si concludano prima di quelle del Pnrr 1.
In aggiunta, verranno attribuiti nella graduatoria finale 12,5 punti per ogni concorso superato in precedenza per i quali però non si è risultati vincitori, impresa impossibile per chi ancora non è stato convocato per una prova orale o è in attesa della pubblicazione di una graduatoria.
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