Si tratta di Gaetano Aronica, 48 anni, eletto nel piccolo comune in provincia di Agrigento con 373 preferenze in quota Lega. Il partito ha prontamente comunicato che però non si è mai iscritto. Ora è indagato per tentato omicidio e porto abusivo d’arma da fuoco
È accusato di tentato omicidio, porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione. Gaetano Aronica adesso è agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, come ordinato dal giudice per le indagini preliminari, per aver sparato il 28 luglio a un socio d’affari. Aronica è il consigliere eletto con la Lega di Salvini nel consiglio comunale di Licata che ha sparato quattro colpi di pistola ferendo il suo socio in affari di 71 anni, con il quale gestisce un’agenzia di onoranze funebri.
Aronica, 48 anni, eletto nel piccolo comune in provincia di Agrigento con 373 preferenze, anche se dalla Lega hanno prontamente comunicato che non si è mai iscritto al partito.
La confessione
Poco dopo aver rischiato la tragedia, Aronica si è costituito spontaneamente, accompagnato dal suo legale, confessando di essere stato lui a sparare. Dei quattro colpi esplosi soltanto uno è andato a segno, colpendo di striscio a un braccio l’imprenditore. Il 71enne è stato soccorso e trasferito all’ospedale San Giacomo d’Altopasso di Licata con una prognosi di venti giorni.
Dopo la confessione, nel corso della perquisizione effettuata dai carabinieri il consigliere leghista ha fatto ritrovare la pistola, detenuta illegalmente. Due giorni dopo la confessione l’arresto, Aronica si trova ai domiciliari.
Alla base dei motivi che hanno portato Aronica al folle gesto ci sarebbero dissidi economici tra i due proprio rispetto alla gestione dell’agenzia.
Appena una settimana fa, all’indirizzo dell’attività, erano stati esplosi diversi colpi di arma da fuoco, altra circostanza sospetta sulla quale indagano i carabinieri.
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