Dieci operatori socio sanitari (Oss) della Croce Rossa italiana (Cri) di Roma sono stati messi agli arresti domiciliari, cinque indagati per tortura e altri cinque per maltrattamenti nei confronti di persone a loro affidate per ragioni di cura, vigilanza e custodia; per uno degli indagati è stato ipotizzato anche il reato di violenza sessuale, poiché avrebbe palpeggiato un paziente.

Gli Oss sono indiziati di aver abusato in particolare di due pazienti presenti nella struttura sanitaria, affetti da gravi patologie psico-fisiche. I reati sono aggravati dall'incarico di pubblico servizio degli indiziati.

I dettagli dell’indagine

I fatti, secondo l'accusa, si sono verificati nel Centro di Educazione motoria (Cem) gestito dalla Cri. È stata proprio l’organizzazione a sporgere denuncia ai carabinieri ad aprile 2023. I responsabili del centro avevano notato, infatti, un ematoma all’occhio sinistro di un paziente, probabilmente compatibile con delle percosse.

Attraverso una serie di acquisizioni documentali e testimoniali, gli inquirenti hanno raccolto indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati. Non sono stati ancora identificati tutti gli operatori coinvolti nelle violenze.

La misura di custodia cautelare è scattata come disposto dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma, dopo la richiesta della Procura della Repubblica.

«Le modalità della condotta, di quella che il pubblico ministero ha adeguatamente definito con una galleria degli orrori, fornisce la “misura” dell'indole di ciascuno degli indagati, che hanno non soltanto esercitato una violenza costante e inaudita su persone del tutto incapaci di reagire, ma hanno accompagnato le loro azioni inqualificabili con parole di scherno, che hanno stigmatizzato, mediante la derisione, proprio i deficit mentali da cui le persone offese risultano affette,» ha scritto gip.

Il direttore della Cri di Roma, Daniele Caruso, ha detto che il dipendente segnalato è stato già licenziato e che l’organizzazione si costituirà come parte civile nel processo.

«Di fronte ad atteggiamenti di questo tipo adotteremo tolleranza zero come normalmente facciamo nei confronti di chi si comporta male con le persone fragili o con disabilità importanti,» ha detto Caruso. «Ai parenti delle vittime siamo e saremo sempre vicini come Croce Rossa,» ha aggiunto.

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