- Con un provvedimento ritardato di 12 ore il Tar del Lazio ha rigettato la richiesta di sospendere d’urgenza il provvedimento che esclude il club clivense dalla Serie B. L’annoso debito Iva è stato il fattore di esclusione dal campionato.
- La narrazione idilliaca della società di quartiere che raggiunge il massimo livello del calcio italiano era già stata incrinata dalla vicenda degli scambi incrociati col Cesena, fatta su valori esagerati e oggetto di indagine da parte della Procura di Forlì.
- A beneficiare dell’esclusione del Chievo saranno il Cosenza (Serie B) e il Latina (Lega Pro). Quanto alla società dei Campedelli, si prospetta una ripartenza dalle categorie dilettantistiche.
Il Chievo è ufficialmente fuori dalla Serie B e dal calcio professionistico. Lo ha stabilito il Tar del Lazio con pronunciamento del giudice monocratico Francesco Arzillo, che si è preso dodici ore in più per deliberare trasferendo la decisione dal pomeriggio di ieri alla mattina di oggi. Il verdetto è andato secondo logica: respinta la richiesta di sospensiva d'urgenza del provvedimento di esclusione del club dal campionato di Serie B, emesso dal Consiglio federale Figc in data 16 luglio 2021 e confermato dal Collegio di garanzia del Coni in data 26 luglio 2021.
È stata invece fissata per il 6 settembre 2021 la trattazione collegiale del caso. In quel momento i campionati italiani saranno iniziati col Cosenza in Serie B e il Latina in Lega Pro, entrambi al posto del Chievo. Questione di ore, al massimo qualche giorno, poi la Figc provvederà a completare i ranghi dei due campionati. Quanto al Chievo, gli toccherà ripartire dalle categorie dilettantistiche. Molto improbabile un esito positivo al Tar nel mese di settembre, che porterebbe a allargare a 21 squadre il campionato di Serie B.
Il motivo dell'esclusione è l'annoso debito Iva della società clivense, che parte dall'anno fiscale 2014 ed è stato sottoposto a successive rimodulazioni. Decisiva è stata l'ultima inadempienza, che secondo la difesa del Chievo sarebbe stata determinata dalle difficoltà economiche determinate dal Covid e comunque dovrà essere sostituita da una nuova rateazione concordata con l'agenzia delle entrate.
Viceversa, per la Covisoc (la commissione della Figc che sorveglia sui conti dei club e fornisce i pareri determinanti per la concessione delle licenze) la condizione di inadempienza alla data cruciale del 28 giugno è decisiva per condurre al verdetto di esclusione. Un parere condiviso sia dal Consiglio federale che dal Collegio di garanzia.
Su tutto ciò il Tar del Lazio darà la sua valutazione a settembre, ma non ha ritenuto di sospendere d'urgenza il provvedimento di esclusione. Ciò che è già un segnale.
Per il Chievo finisce quella che per anni è stata definita una favola. Una narrazione che la clamorosa vicenda delle plusvalenze incrociate col Cesena, da cui è derivata la penalizzazione di 3 punti scontata durante il campionato di Serie A 2018-19, aveva già confutato. Per quella vicenda è in corso un’inchiesta presso il tribunale di Forlì, che ha portato all'interdizione per 8 mesi del presidente Luca Campedelli, confermata dalla Cassazione a settembre 2020. Giusto un mese fa il presidente del Cesena all'epoca dei fatti, Giorgio Lugaresi, ha patteggiato con la procura di Forlì una pena da 3 anni e 2 mesi. L'inchiesta prosegue. Invece il Chievo si ferma qui.
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