«I titoli e la produzione scientifica presentati dal candidato sono coerenti con gli aspetti del profilo bandito, sono contraddistinti da rigore metodologico e spunti di originalità (…). Eccellente la conoscenza della lingua inglese». Tradotto? Roberto De Luca, secondogenito di Vincenzo, governatore della Campania, ha vinto un posto da ricercatore (a tempo determinato) all’università di Salerno. Anzi, il posto da ricercatore. Quello di cui Domani aveva raccontato la storia lo scorso 10 settembre. Ma procediamo per gradi.

A rispondere al bando dell’ateneo con sede a Fisciano sono stati in due: alla prova di selezione davanti ad apposita commissione prevista per il 25 settembre però s’è presentato solo De Luca jr. Dell’altro candidato nessuna traccia.

Un fatto, quest’ultimo, che si ripete. Sembra la “fotocopia” di quanto accaduto solo tre anni fa. Anche nel 2021 infatti il figlio del presidente della Regione partecipò a una selezione bandita dall’università di Salerno. E anche allora a presentarsi furono in due: Roberto De Luca e un secondo professionista che tuttavia si ritirò lasciando campo libero al “figlio d’arte” che stavolta, in quanto a pubblicazioni e titoli, ha ottenuto un punteggio totale pari a 58.

Il BANDO

De Luca jr – commercialista, classe 1983, breve esperienza da assessore al Bilancio, neanche a dirlo al comune di Salerno, da cui si dimise per un’indagine da cui poi uscì pulito – è dunque ufficialmente vincitore del posto da ricercatore al dipartimento di Scienze aziendali per l’attuazione del Programma di ricerca e innovazione “Security and Rights in the CyberSpace (Serics)”. Lo sancisce l’atto del 29 settembre scorso, con la firma in calce del rettore Vincenzo Loia.

De Luca jr lavorerà per il programma Serics, finanziato dall’Unione europea e attuato dalla Fondazione Serics, nata nel 2022 e presieduta dallo stesso rettore Loia.

Proprio con Loia, nel 2022, quando la fondazione venne presentata in pompa magna, era presente, oltre al ministro Matteo Piantedosi, il presidente della regione Campania De Luca. «L’Università di Salerno è capofila di un progetto per la cybersicurezza nel nostro paese, e quella della competenza digitale dell’Ateneo di Salerno è un’eccellenza nazionale ed internazionale. Da qualche settimana c’è anche un rapporto di collaborazione diretta tra la regione Campania e l’Università proprio per garantire i livelli di sicurezza dei nostri sistemi informatici», dichiarò il governatore lodando l’ateneo guidato da Loia.
La collaborazione a cui De Luca si riferiva implicava, secondo un accordo quadro stipulato due anni fa, la costituzione di un Nucleo di indirizzo e coordinamento tecnico, presieduto dalla regione Campania, destinataria di oltre 3 milioni di fondi Pnrr per «rafforzare l’ecosistema digitale», e composto da almeno quattro componenti. Tra questi ultimi venne nominato proprio il rettore Loia.

MIO FIGLIO PROFESSORE

E Vincenzo De Luca di figli professori, per citare quel vecchio film con Aldo Fabrizi e la straordinaria partecipazione di Ennio Flaiano, ne può contare ben due. Non solo Roberto. Anche Piero.

Sempre nel 2021 il deputato Piero De Luca, anche lui del Pd, vinse un concorso interno per una cattedra da docente associato di diritto dell’Unione europea all’università di Cassino. In lizza non c’era nessun altro candidato. Ma per i diretti interessati, allora, le polemiche vennero definite pretestuose perché si sarebbe trattato di un normale concorso, per prassi aperto unicamente al ricercatore interessato all’interno di un piano di passaggio dalla ricerca alla cattedra.

Contatto da questo giornale Roberto De Luca non ha rilasciato commenti.

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