Il consiglio dei ministri ha dato il via libera oggi, martedì 2 ottobre, al decreto flussi, la cui approvazione era in origine prevista per giovedì 26 settembre. Il decreto introduce «disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, nonché di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali».

Le novità

Tra le novità, 10mila ingressi aggiuntivi per assistenti di invalidi e anziani. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha spiegato che «questo potrà avvenire soltanto tramite agenzie per il lavoro con il nulla osta rilasciato, previe verifiche preventive effettuate in Italia quindi escludendo il silenzio assenso».

Nel decreto figura anche una nuova norma sui cellulari delle persone migranti che potranno essere sottoposti a controllo con lo scopo di «identificazione del migrante o della sua provenienza geografica». L’ispezione dei telefoni dovrà essere effettuata in presenza di un mediatore culturale e dovrà essere autorizzata da un’autorità giudiziaria. Nel decreto si prevede l’introduzione di un tetto massimo di domande per datore di lavoro, massimo tre, calcolato in base alle dimensioni dell'azienda per evitare eccessi e richieste irrealistiche. 

L’ambizione del decreto è superare un sistema che aveva creato una serie di truffe nei flussi. Nella nuova norma si stabilisce che non si può ricevere la domanda di un datore di lavoro che nel triennio precedente non ha sottoscritto il contratto di soggiorno alla fine di una precedente domanda.

Inoltre, la ministra Calderone ha presentato una misura speciale per le vittime di caporalato che denunceranno gli abusi: «Prevediamo uno speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un anno e prorogabile in base alle esigenze di giustizia, per proteggere le vittime che collaborano con la giustizia».

Nel testo sono poi previsti più “click day”: «Questo permetterà una gestione meno caotica che incida con minore pressione sui sistemi informatici», ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano che ha presentato il decreto in conferenza stampa a palazzo Chigi insieme alla ministra del Lavoro, Marina Calderone.

Infine, nel decreto si parla anche della condizione dei lavoratori stagionali. Al termine del loro contratto non si procederà con l’espulsione ma ci saranno sessanta giorni “cuscinetto” per consentire loro di trovare un altro lavoro. Queste novità «sono l’esito del confronto con le associazioni di volontariato e le parti sociali», ha aggiunto il sottosegretario Mantovano. 

«Vi è un intento di semplificare il più possibile, di abbattere i tempi e al tempo stesso di dare delle regole certe aggirabili con maggiore difficoltà», ha concluso il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

In conferenza stampa si è anche toccata la questione dei cpr in Albania. Mantovano ha fatto sapere che la consegna del centro di Gjader «è prevista per il collaudo nei prossimi giorni, entro l’inizio della prossima settimana». E ha aggiunto: «Ci saranno i tempi tecnici per i collaudi e dalla seconda metà del mese Gjader potrà iniziare a funzionare».

Il sistema non cambia 

Gli attivisti di “Ero straniero”, una campagna che riunisce più associazione con l’intento di promuovere una nuova legge sull’immigrazione, hanno commentato il decreto definendo le modifiche «interventi correttivi necessari ma che finiranno per incidere poco sulle falle, gravissime, di un sistema che è superato e inefficace».

Il sistema infatti «finisce per rendere irregolari la maggior parte di lavoratrici e lavoratori che, pur avendo fatto ingresso regolarmente col nulla osta, non viene poi assunta e non ottiene il permesso di soggiorno, come dimostrano i numeri emersi dal monitoraggio della campagna “Ero straniero” pubblicato a maggio scorso». 

Il problema secondo gli attivisti rimane la procedura d’accesso, ovvero i click day, infatti – commentano – se la modalità rimane quella «continueremo ad assistere alla lotteria degli ingressi per cui aziende e famiglie non sapranno fino all’ultimo se riusciranno ad avere il personale di cui hanno bisogno. Del resto, lo stesso sottosegretario Mantovano ha finalmente riconosciuto oggi la necessità di superare quel meccanismo “scassato».

Inoltre «continua a essere impossibile, inoltre, per datori di lavoro e famiglia assumere lavoratori e lavoratrici che conoscono e che sono già in Italia ma senza documenti in regola, e sono costretti a lavorare in nero, senza nessuna possibilità di uscire dall’invisibilità».

Ma, secondo “Ero straniero”, nella misura di oggi manca «l’intervento correttivo più urgente, ovvero dare garanzie adeguate alle decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici che hanno fatto ingresso con il decreto flussi, ma che sono destinate a cadere nell’irregolarità perché non sono state poi assunte dai datori di lavoro per cause che non dipendono dalla loro volontà».

STRETTA SUGLI AEREI ONG

Infine, nel decreto c’è anche una menzione sugli aerei delle organizzazioni non governative che perlustrano il mar Mediterraneo per prestare assistenza e soccorso ai migranti sulle barche. Si prevede infatti che gli aerei avvertano «immediatamente e con priorità» gli enti competenti per l'area attenendosi alle loro indicazioni. Si predispongono sanzioni fino a 10mila euro e fermo dei velivoli per chiunque violi le disposizioni.

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