La squadra mobile di Roma ha arrestato un uomo, Raul Esteban Calderon, ritenuto essere l’assassino di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, il capo ultras della Lazio ucciso il 7 agosto 2019 in un agguato al Parco degli Acquedotti
La squadra mobile di Roma ha arrestato un uomo, Raul Esteban Calderon, ritenuto essere l’assassino di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, il capo ultras della Lazio ucciso il 7 agosto 2019 in un agguato al Parco degli Acquedotti. Insieme a Calderon è stato arrestato anche Enrico Bennato, fratello di Andrea Bennato, ucciso nel 2005 nell’ambito della faida di Primavalle.
I due sono accusati di concorso in omicidio, aggravato da metodo mafioso, per la morte di Shehaj Selavdi, avvenuta il 20 settembre del 2020 a Torvajanica.
L’agguato a Parco degli Acquedotti
Calderon è quindi accusato di essere l’uomo che ha tenuto a Fabrizio Piscitelli un agguato nel Parco degli Acquedotti a Roma, vestito da runner e armato di pistola calibro 9 parabellum. Per lui il Gip ha disposto la misura cautelare in carcere, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma.
Gli inquirenti si sono basati sui sopralluoghi della polizia scientifica nel luogo del delitto, su intercettazioni e testimonianze incrociate, e sull’analisi tecnica del filmato dell’omicidio estratto da una telecamera installata in zona. Dall’analisi svolta dal consulente tecnico della procura è emersa una «chiara compatibilità tra il killer visibile nel filmato e il soggetto gravemente indiziato», come si legge nell’ordinanza. Nel filmato si vedrebbe il killer che si avvicina a Piscitelli che è seduto su una panchina, gli spara alla nuca e poi si allontana correndo, in direzione della telecamera.
«Sapevamo che gli investigatori stavano lavorando ininterrottamente – ha commentato la figlia di “Diabolik”, Ginevra Piscitelli – ma avevamo un po' perso le speranze dopo due anni e mezzo. Ora stiamo cercando di metterci in contatto con la Questura, il nome dell'uomo che hanno arrestato non ci dice nulla».
Chi era Piscitelli
Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik, era il capo degli “Irriducibili”, gli ultras della squadra di calcio della Lazio. Fascista, implicato nel traffico di droga, era accusato di essere stato il capo di un’organizzazione mafiosa, e viene considerato uno dei boss più potenti della capitale.
Prima della sua morte, Piscitelli rimase coinvolto in due procedimenti penali. Nel febbraio 2015 venne condannato per tentata estorsione ai danni del presidente della Lazio Claudio Lotito, mentre una seconda condanna – a 4 anni e 6 mesi – arrivò per spaccio di droga. Aveva finito di scontare la pena da un paio d’anni quando è stato ucciso.
Dopo l'omicidio il suo nome spuntò poi nelle carte di "Grande Raccordo Criminale", l’indagine condotta dalla Guardia di finanza nel novembre 2019, che portò all'arresto di 51 persone. Secondo gli inquirenti Diabolik sarebbe stato, assieme a Fabrizio Fabietti, a capo di un’organizzazione dedita al traffico di droga, in grado di rifornire gran parte delle piazze di spaccio di Roma.
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