«La ricerca deve essere al centro della crescita dell’Italia», così il presidente del Consiglio in occasione della visita ai Lngn. Le borse di studio per il dottorato saranno portate a 20mila euro l’anno, dagli attuali 8-9mila
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha visitato le strutture sotterranee dei Lngs, i Laboratori nazionali del Gran Sasso dell’Infn (l’Istituto nazionale di fisica nucleare). Accompagnato nella visita dal premio Nobel Giorgio Parisi, Draghi ha rilanciato l’importanza della ricerca, annunciando le misure di sostegno che saranno adottate nell’ambito del Pnrr.
- Oltre 30 miliardi in istruzione e ricerca, il finanziamento di 30 progetti per infrastrutture innovative di rilevanza europea, la destinazione, nei prossimi 4 anni, di 6,9 miliardi di euro alla ricerca di base e applicata, queste le principali misure annunciate dal presidente. «La mia visita – ha detto – è servita a capire meglio quale sia il contributo che il governo e le istituzioni possono dare al mondo della ricerca».
- Draghi ha ricordato la situazione di sofferenza in cui versa il mondo della ricerca in Italia: «Il numero di nuovi dottori di ricerca in Italia è calato del 40 per cento tra il 2008 e il 2019, ed è oggi tra i più bassi nell’Unione europea» e ha annunciato il prossimo raddoppio delle borse di studio per il dottorato. Passeranno «dalle attuali 8-9 mila l’anno a 20mila», con un relativo aumento degli importi.
- Nel suo discorso, ha ricordato l’importanza di sostenere il coinvolgimento delle donne nella scienza, «spesso ai margini di questo mondo». Nei Laboratori del Gran Sasso «otto su 14 responsabili di progetto sono donne e costituiscono un esempio per tutti», ma sono «ancora troppo poche – ha sottolineato – le ragazze che scelgono studi scientifici». Un miliardo, la somma annunciata, «per potenziare l’insegnamento delle materie Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica ), anche con l’obiettivo di superare gli stereotipi di genere».
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