È da giorni che i leader della destra si schierano contro il Green pass, la certificazione che dal 6 agosto sarà necessaria per entrare nei luoghi al chiuso, considerata da Giorgia Meloni una «misura inefficace, economicida, una misura che uccide la nostra economia». Sulla stessa linea le centinaia di manifestanti che ieri hanno riempito le piazze italiane: a Roma in piazza del Popolo, la protesta più partecipata. Sul megafono utilizzato da alcuni oratori, era evidente l’adesivo di Forza Nuova, il partito di estrema destra di Roberto Fiore. A un’ora dall’inizio, ha preso la parola Giuliano Castellino, leader romano di Fn condannato per le aggressione ai giornalisti e più volte sottoposto a sorveglianza speciale. Castellino ha poi guidato il corteo da piazza del Popolo fin sotto la sede della Rai in viale Mazzini. Corteo non autorizzato.

La piazza era piena per metà, ma di certo c’è stato un forte assembramento, niente distanziamento e poche le mascherine sui volti. Nel giorno in cui si registrano 5mila nuovi contagi da Covid-19, molti di quelli che prendono la parola negano l’esistenza dell’epidemia, considerata un’invenzione del governo. «Libertà libertà», viene urlato in coro dai manifestanti dopo gli interventi.

Le contestazioni di tutta Italia sono state organizzate su Telegram e su Facebook. “Basta dittatura!”, “No green pass” sono i nomi dei gruppi che hanno organizzato le contestazioni, con migliaia di iscritti: sono 23.300 iscritti nel primo canale e 1.500 nel secondo. Si grida alla libertà, «contro il passaporto schiavitù, contro obblighi vaccinali, contro la truffa Covid, contro la dittatura instaurata».

«Dittatura!»

Sui canali social proliferano le svastiche, anche con lo sfondo verde che riprende il colore della certificazione, per equiparare gli obblighi e le restrizioni attuali alla dittatura nazista. Girano poi immagini del premier Mario Draghi con i baffi alla Hitler e una svastica con al centro una scritta: «dittatura Covid».

Le istanze sono molte, e non sempre convergono. Ci sono persone che negano l’esistenza dell’epidemia, altre per cui il virus esiste ma i “poteri forti” limitano la libertà di scelta. Le piazze erano quindi eterogenee.

World wide demonstration

Tra i messaggi dei canali Telegram e delle pagine Facebook che invitano alle manifestazioni salta all’occhio il nome di un’organizzazione nata all’inizio della pandemia: la World wide demonstration, anche chiamata World wide rally for freedom, il raduno mondiale per la libertà. Sul suo sito web, la Wwd si definisce un evento di protesta della comunità internazionale volto a incoraggiare i cittadini a respingere le restrizioni relative al Covid-19.

L’organizzazione sembra contare su una rete persone sparse in tutto il mondo che coordinano le proteste in modo decentralizzato. Tutti gli eventi sono pacifici e apolitici, si legge sul sito, e l’obiettivo degli attivisti è quello di difendere cinque libertà: di parola, di movimento, di scelta, di associazione e di salute. Si parla poi di «Ubiquitous public incarceration», carcerazione pubblica diffusa, perché secondo il gruppo internazionale il lockdown e la chiusura dei confini hanno aumentato il tasso dei suicidi e causato la rovina finanziaria.

I volti italiani

Tra i paesi che hanno un distaccamento c’è anche l’Italia, oltre ad Argentina, Brasile, Messico, Stati Uniti, Australia, India, Germania, Spagna e molti altri. Le contestazione indette oggi in Italia e in altri paesi sembrano quindi avere una regia comune. Ma chi fa parte della World wide rally for freedom Italy?

In base a quanto si legge sulla Facebook del distaccamento italiano, l’organizzazione ha organizzato la manifestazione di Ostia prevista oggi dalle 15 alle 20. Si parla del terzo evento mondiale della Wwd, dove parteciperanno musicisti e relatori. Sulla locandina dell’evento si leggono i nomi dei relatori: Alessandro Leonardi, Gaetano Rotondo, Maddalena Oliviero (PassaParola tour), Spartanitalia (Gruppo Sicilia), Manuel Sannino (Stati generali), Raffaele Varvara (infermiere) e Giustino D’uva.

A tutta destra

Partendo dall’avvocato, D’uva si è candidato alle elezioni europee del 2019 nella circoscrizione sud nella lista di Forza Nuova – Afp (Alliance for peace and freedom) e si definisce nazionalista e antieuropeista. È anche uno degli avvocati che ha fatto parte della squadra legale del gruppo #Ioapro, che forniva assistenza legale agli imprenditori multati per aver violato i dpcm. Manuel Sannino era a capo del tifo organizzato dell’Ostiamare ed era stato indicato dalla procura come prestanome dei rappresentanti di Cosa nostra sul litorale romano, Vito e Vincenzo Triassi. Sospetto che non ha avuto poi sviluppi giudiziari.

Il Comitato liberi pensatori è invece un unione di cittadini nata per combattere le restrizioni del Covid-19. Gaetano Rotondo è il presidente e, sul sito del comitato, lancia un appello, perché «siamo ancora pochi, quindi il nostro appello è, insieme all’associazione Salviamo i bambini dalla dittatura sanitaria e al Comitato cambio di rotta, chiediamo di fermare la sperimentazione. I bambini non sono cavie, riflettete molto su quello che state facendo», dice.

Alessandro Leonardi, che si presenta come scrittore e ricercatore indipendente, ha pubblicato un libro dal titolo “Nuovo ordine mondiale e coronavirus. I nuovi eretici 2”. Leonardi denuncia che il suo libro è stato censurato per mesi da Amazon. «Contiene documenti ufficiali come lo studio sul test dei tamponi del coronavirus, bollettini medici con l’obbligatorietà di dichiararne la morte per coronavirus, le fatture dei costi dei feti abortiti per le cellule embrionali dei vaccini, schemi, foto e documenti su documenti e ancora piani di fondazioni per le pandemie già previste e molto altro», scrive l’autore per presentare il libro. La prefazione è di Diego Fusaro, fondatore di Vox Italia, partito sovranista nato nel 2019 con l’obiettivo di «costituire un fronte sovranista, populista e socialista».

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