Accoltellate, strangolate, fatte a pezzi. Così si muore in Italia per mano degli uomini: ex, fidanzati, mariti, compagni. In aumento dall’8 marzo ad oggi
Ammazzate da ex, fidanzati, mariti, compagni. Tra le mura di casa e per strada. Strangolate, accoltellate, fatte a pezzi. Dall’inizio del 2025 sono state 11 le vittime di femminicidio (e nel complesso 17 le donne uccise, dal primo gennaio al 31 marzo, in base al report del Servizio analisi criminale della direzione centrale della polizia criminale pubblicato sul sito del Viminale). Vittime di femminicidio, cioè la morte di una donna progettata da un uomo perché si rifiutava di agire secondo le sue aspettative. Una parola che dice due cose: è morta una donna e il perché è stata uccisa.
I dati ufficiali del ministero dell'Interno alla vigilia della Giornata internazionale della donna registravano sei femminicidi nei primi 2 mesi del 2025, in calo del 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma dall'8 marzo al 2 aprile, in poco più di tre settimane, la lista si è allungata con altri cinque donne assassinate per mano di un uomo.
Ilaria Sula, 22 anni, è stata ritrovata a Poli, in provincia di Roma, il suo corpo in un valigione. Di lei si erano perse le tracce lo scorso 25 marzo. Fermato dalla polizia, l'ex fidanzato, Mark Samson, 23 anni, ha confessato di averla accoltellata al culmine di una lite.
Il 31 marzo Sara Campanella, studentessa ventiduenne di Misilmeri, è stata uccisa in strada con una coltellata alla giugulare sferrata dal ventisettenne Stefano Argentino, anche lui studente universitario. Il giovane si era allontanato in auto dopo l'omicidio, ma la sua fuga è durata poche ore. La vittima subiva da due anni le attenzioni moleste di Stefano, che non si rassegnava a essere respinto. È la vittima numero undici per femminicidio. Ma più dei numeri dicono le storie riportano alla luce il paese in cui viviamo.
5 gennaio, Gualdo Tadino (Perugia)
I corpi senza vita di Eliza Stefania Feru, 29 anni, ed il marito Daniele Bordicchia, 39 anni, vengono ritrovati la mattina del 5 gennaio 2025 nell'abitazione che la coppia condivideva in via degli Ulivi a Gaifana, una frazione di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia. Bordicchia, guardia giurata, ha utilizzato la pistola d'ordinanza, una Glock 17 calibro 9, per uccidere la moglie. Dopo ha utilizzato la stessa arma per suicidarsi.
14 gennaio Rivoli (Torino)
Maria Porunbescu, 57 anni, di origini romene, viene ammazzata dal suo ex compagno, Emilio Martini, 86 anni. L'uomo, ex macellaio, ha imbracciato uno dei quattro fucili da caccia che aveva in casa e ha ucciso la sua ex. Poi si è tolto la vita.
24 gennaio, Milano
Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, salvadoregna, 40 anni, scompare a Milano la sera del 24 gennaio. È la sua datrice di lavoro che segnala la sua assenza ai carabinieri: la donna è la sua babysitter e non si è presentata a lavoro. I militari dell'Arma fermano il compagno, Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, operaio di 48 anni, con cui divideva un monolocale a Milano. Le telecamere hanno ripreso l'uomo uscire dall'abitazione con un borsone pesante. L’uomo dirà ai pm che la donna sarebbe morta per un gioco erotico finito male e che ha abbandonato il corpo nell'Adda. Il corpo di Quintanilla è stato ritrovato solo molto tempo dopo.
8 febbraio, Rufina (Firenze)
Eleonora Guidi, 35 anni, viene colpita alla schiena con un coltello mentre prepara il caffè, accanto a lei il figlio di un anno e mezzo. Il marito Lorenzo Innocenti, 37 anni, la colpisce 24 volte: al collo, alla testa, alla schiena. È stato il suocero della vittima a sentire i rumori, correre nell'appartamento e trovare suo figlio sporco di sangue, in mano ancora il coltello. Il 37enne è salito all'ultimo piano dell'edificio e si è lanciato nel vuoto, nel tentativo di suicidarsi. È vivo, ha riportato gravi traumi alla testa.
9 Febbraio, Venaria Real (Torino)
Cinzia D'Aries, 51 anni, viene ammazzata dal marito, Pietro Quartuccio, 56 anni, nel loro appartamento. L'uomo l'ha aggredita alle spalle con un coltello, poi ha pulito la lama e ha ingerito dei farmaci nel tentativo di suicidarsi.
17 febbraio, Montignoso (Massa Carrara)
Tilde Buffoni, 80 anni, è stata uccisa dal marito con un colpo di pistola alla testa. L'uomo, Alberto Maghelli, 85 anni, ha utilizzato la stessa arma per suicidarsi.
13 marzo, Chignolo Po (Pavia)
Sabrina Baldini Paleni, 56 anni, viene strangolata dal compagno Franco Pettineo, 52 anni, al culmine di una lite. Dopo il femminicidio l'uomo si dà alla fuga, ma viene rintracciato qualche ora dopo dai carabinieri a Pandino, in provincia di Cremona. Al termine di un lungo interrogatorio durante il quale l'uomo confessa, Pettineo viene fermato con l'accusa di omicidio volontario.
21 marzo, Napoli
Ivan Chornenhyy uccide la moglie 46enne Ruslana Chornenka, colpendola con un corpo contundente e poi si è tolto la vita impiccandosi nel bagno dell'abitazione. La coppia di coniugi ucraini è stata scoperta nella loro casa di via Don Bosco dalla figlia 17enne.
26 marzo, Spoleto
La 36enne Laura Papadia viene strangolata in un appartamento nel centro della cittadina dal marito Nicola Gianluca Romita, agente di commercio di 47 anni. Il marito della donna uccisa è stato bloccato nei pressi del ponte delle Torri di Spoleto dal quale minacciava di gettarsi nel vuoto.
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