Consulenze e affidamenti a parenti e amici. L’evento tra i più noti del Sud è stato fondato da Claudio Gubitosi. Il caso degli incarichi dati dall’ente del Gff. La guerra sui fondi con il ministro
Il cinema, i ragazzi, le periferie del Sud. E gli interessi di un’intera famiglia. Sembra fondarsi su questi elementi il Giffoni Film Festival. Ad animare la rassegna di film per i più giovani, organizzata da oltre cinquant’anni nel Salernitano, ci sono registi, proiezioni, anteprime, laboratori e ospiti di pregio. Ma anche un dietro le quinte assai singolare, che racconta di come per alcuni i legami di sangue siano imprescindibili.
Di fatto basta scorrere le determine del 2024 sugli incarichi, le collaborazioni e le consulenze che ruotano attorno alla rassegna. Atti ufficiali che dimostrano come a ottenere il “posto” messo a gara siano i soliti noti. Soliti noti che di cognome fanno Gubitosi – da quel Claudio Gubitosi che il Giffoni Film Festival l’ha ideato e fondato – o, ancora, ai Gubitosi sono direttamente riconducibili.
Affari di famiglia
Gubitosi è sposato con Alfonsina Novellino, presidente dell’associazione Aura. Aura, definita «costola sociale» del Giffoni, si occupa dal 2004 di sviluppare e sostenere le iniziative del festival, realizzando progetti mirati in diversi settori no-profit.
Solo quest’anno l’associazione ha percepito circa 40mila euro, grazie a un affidamento diretto da parte dell’ente autonomo Giffoni Experience. Le «attività proposte dall’associazione risultano in linea con gli obiettivi di promozione culturale e sociale che il Giffoni Experience intende perseguire con la manifestazione Giffoni Film Festival», si legge nella determina.
Ma passiamo a Jacopo Gubitosi, figlio del fondatore, che lavora nella “grande famiglia” della manifestazione di Giffoni Valle Piana: è il direttore generale. Molti dei suoi interventi pubblici riguardano anche l’ulteriore anima che nasce all’interno di Giffoni: la Giffoni Innovation Hub. Si tratta di un polo creativo di innovazione, nato per guidare e favorire la trasformazione culturale e digitale in Italia e all’estero: nel 2022 l’hub ha ottenuto 350mila euro tramite affidamento diretto e senza preventiva gara per il progetto artistico “Next Generation 2022”; nel 2021 le risorse assegnategli sono state 363mila euro.
Il patron Claudio ha poi collocato all’interno della storica manifestazione anche la nuora, Elena Scisci, classe 1990 e moglie di Jacopo. In base a quanto si legge, a Scisci è stato affidato per il 2024 l’incarico professionale straordinario di “consulente artistico” per la realizzazione della 54esima edizione del Giffoni Film Festival. Affidamento diretto dall’importo di poco più di 13mila euro.
Tra le determine c’è anche quella dell’ ente autonomo Giffoni Experience, l’associazione che organizza il Festival per mezzo dei finanziamenti pubblici. L’ente presieduto da Pietro Rinaldi pure quest’anno ha affidato l’incarico di direttore artistico, a 138mila euro, al suo ideatore, Claudio Gubitosi.
Amici miei
Anche il rapporto tra il direttore artistico e l’ente che lo nomina sarebbe del resto “macchiato” di conflitto di interessi. Per fare un esempio, il consigliere e membro dell’ente, Luigi Notarfrancesco. Nel 2024 i suoi tre figli sono stati destinatari di incarichi. Più in particolare, ad Antonio Notarfrancesco è stato affidato il ruolo di consulente aziendale e responsabile rendicontativo per il totale di 24mila euro.
L’incarico di consulente artistico – importo di circa 11mila euro – è andato invece a Luigi Crepaldi Notarfrancesco. Quello di responsabile della sale cinematografiche, addetto alle proiezioni dei film e alla logistica, nonché alla consulenza tecnica per le anteprime cinematografiche è toccato infine a Stefano Notarfrancesco per 9mila euro.
A febbraio Claudio Gubitosi si è appellato al governo all’indomani della notizia del taglio ai fondi per la cultura. «Non avrei mai voluto scrivere questo appello con queste parole ma sento fortissima la necessità di comunicare il rischio che stiamo correndo. Non vorrei usare il termine annullamento per il nostro evento, ma al tempo stesso non esiste la possibilità di realizzare un’edizione ridotta di Giffoni o di rimandarlo», scriveva Gubitosi sette mesi fa.
Poi a luglio il Giffoni Film Festival va lo stesso in scena. «Al Gff nel 2023 è andato il 13,57 per cento dell’intero ammontare delle risorse destinate a tutti i festival. Accogliendo anche la proposta di molti altri promotori si è pensato di mettere nel bando annuale un tetto di 400mila euro per giungere a una ripartizione con un maggior numero di beneficiari», la replica, allora, del Mic.
Contattato da questo giornale, Gubitosi dà le sue spiegazioni. «Quest’anno abbiamo ricevuto soltanto 3 milioni di euro di fondi regionali. Il ministro Sangiuliano ci ha tolto circa 600mila euro e lo ha fatto non per “equilibrare”, ma perché io in un’occasione ho difeso il governatore del Pd Vincenzo De Luca. Per quanto riguarda le parentele non c’è alcun conflitto. Il Giffoni Film Festival nasce 54 anni fa all’interno della famiglia Gubitosi, siamo un soggetto privato a vocazione pubblica. Diamo anche lavoro a 140 giovani che grazie a noi non sono fuggiti dalla Campania. Tutto il mondo», conclude Gubitosi, «ci invidia».
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