La giudice per le indagini preliminari ha confermato l’arresto di Giuliano Castellino, Roberto Fiore e di altri quattro manifestanti fermati per l’assalto alla sede della Cgil. La difesa di Fiore: «Mai stato un sostenitore della violenza»
È stato convalidato giovedì pomeriggio l’arresto per i leader del movimento neofascista Forza nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, e per altre quattro persone arrestate dopo il corteo dei No-green pass di sabato 9 ottobre e l’attacco alla sede della Cgil. La notizia è stata confermata a Domani dall’avvocato Sandro D’Aloisi, legale di Castellino.
I sei fermati, collegati in videoconferenza dal carcere di Poggioreale, sono comparsi davanti alla giudice per le indagini preliminari, Antonella Marzano, per la convalida dell’arresto. Durante l’interrogatorio hanno detto che «c’è stata una trattativa con la polizia, l’autorizzazione per arrivare davanti al sindacato ci è stata data».
Oltre a Castellino e Fiore, tra i fermati ci sono Pamela Testa e Salvatore Lubrano di Forza nuova, Biagio Passaro del movimento «Io apro» e l’ex Nar Luigi Aronica: sono tutti accusati di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio.
Il testo dell’ordinanza
«Sullo sfondo della protesta si sono insinuati militanti di estrema destra, alcuni ben noti alle forze dell’ordine», si legge nell’ordinanza di convalida del fermo. Costoro, cavalcando il dissenso popolare, si sono avvalsi del sostegno di movimenti, nati e cresciuti con il dissenso alla campagna vaccinale seguita dal governo, allo scopo di istigare i manifestanti alla violenza».
«Le immagini documentano la loro presenza non solo alla testa dei cortei, peraltro non autorizzati giacché l’unica manifestazione legittimamente preannunciata era
quella statica di piazza del Popolo, ma soprattutto la loro presenza nei momenti salienti delle minacce e violenze riservate alle forze dell’ordine, dell’attacco a un blindato della polizia che si era frapposto all’avanzata del corteo e nel momento dell’intrusione nella sede della Cgil».
Secondo la gip Antonella Marzano, «l’attacco alla sede del sindacato era stato pianificato in segno di sfida alle istituzioni e rappresentava un’azione di sfregio ai principi democratici e di convivenza civile».
La difesa degli arrestati
L’ordinanza di conferma dell’arresto per i leader di Forza nuova ricostruisce nei dettagli le mosse dei due leader del movimento: «Fiore rimaneva a osservare a pochi metri la carica e la violenta intrusione dei manifestanti nello stabile di Corso d’Italia, mentre Castellino incitava la folla a fare ingresso nei locali appena occupati per contribuire alla devastazione».
Durante l’interrogatorio, Fiore si è difeso dichiarando di «non essere stato mai un sostenitore della violenza, tanto che si è prodigato per interloquire con le forze dell’ordine per far uscire gli occupanti dallo stabile di Corso d’Italia», mentre Salvatore Lubrano ha detto di non avere mai usato violenza nei confronti delle forze dell’ordine, di essere stato travolto dalla folla e di non essere entrato nella sede della Cgil.
Una ricostruzione, ha fatto notare Marzano, radicalmente smentita dalle immagini che lo mostrano mentre colpisce i componenti delle forze dell’ordine. L’ex Nar Luigi Aronica, che sabato pomeriggio avrebbe interloquito con i dirigenti della polizia, si è poi rifiutato di rispondere alla domanda sull’identità dei dirigenti con cui aveva parlato. L’episodio della mediazione non è stato mai negato dalle forze dell’ordine.
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