- In Italia l’autorizzazione a usare il vaccino Pfizer nella fascia 5-11 anni potrebbe arrivare già nei prossimi giorni. Per loro non saranno obbligatorie certificazioni.
- Il Friuli Venezia Giulia ha annunciato che da lunedì entrerà in zona gialla e anticiperà l’entrata in vigore del super green pass, che impedirà l’accesso a cinema, bar e ristoranti a chi non si è vaccinato.
- Nel frattempo i casi registrati in Italia continuano a crescere: nelle ultime 24 ore sono stati quasi 14mila, una cifra che non si vedeva dallo scorso 23 aprile.
L’agenzia europea del farmaco Ema ha dato il via libera ieri alla somministrazione del vaccino anti Covid-19 prodotto da Pfizer ai bambini tra i 5 e gli 11 anni. L’autorizzazione in Italia da parte di Aifa potrebbe arrivare già nel fine settimana.
Nel frattempo, la regione Friuli Venezia Giulia ha annunciato che da lunedì entrerà in zona gialla con l’accordo del governo. Inoltre, la regione anticiperà l’entrata in vigore del super green pass di una settimana. Anche la provincia autonoma di Bolzano potrebbe entrare in zona gialla da lunedì.
I casi di Covid-19 intanto continuano a crescere. Giovedì ne sono stati registrati 13.764. I decessi sono stati 71.
Vaccini ai più piccoli
Come previsto, il comitato per la sorveglianza dei farmaci dell’Ema si è riunito ieri e ha raccomandato ai paesi membri dell’Unione di estendere l’utilizzo del vaccino prodotto da Pfizer anche alla fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni. La dose destinata ai più piccoli sarà pari a un terzo di quella per i maggiori di 12 anni.
Mercoledì, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva detto che l’approvazione da parte di Aifa sarebbe arrivata a brevissima distanza da quella di Ema. Al momento si attende il via libera dell’agenzia del farmaco italiana già nei prossimi giorni.
In ogni caso, il governo ha già annunciato che per i minori di 12 anni non ci sarà obbligo di green pass. La vaccinazione sarà quindi completamente volontaria.
La vaccinazione dei minori rimane comunque un argomento controverso e non solo a causa delle critiche dei novax e degli scettici.
Proprio questa settimana, l’Organizzazione mondiale della sanità ha aggiornato le sue linee guida sulla vaccinazione dei minori. Nel documento, gli esperti dell’organizzazione ribadiscono ancora una volta che nonostante ci siano diversi vantaggi diretti e indiretti nel proteggere i bambini dal Covid, dare loro la priorità rischia di aumentare ulteriormente le diseguaglianze nella distribuzione dei vaccini tra paesi ricchi e paesi poveri.
I primi, è scritto nel documento, dovrebbero dare la priorità alla distribuzione di vaccini ai paesi in difficoltà prima di focalizzarsi sulla propria popolazione di minori.
Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ricordato questa settimana che mentre i paesi ricchi si preparano a vaccinare i minori di 12 anni, nel resto del mondo ci sono miliardi di persone che non hanno ancora ricevuto la prima dose.
Tornano le zone gialle
Nel frattempo, in Italia, la regione Friuli-Venezia Giulia ha annunciato con un giorno di anticipo rispetto al tradizionale bollettino del venerdì la sua entrata in zona gialla a partire da lunedì 29 novembre.
I contagi nella regione sono, già dall’inizio del mese, superiori alla soglia di allarme pari a 150 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Negli ultimi giorni, la regione ha superato anche le altre due soglie che determinano il passaggio in zona gialla: quella dell’occupazione delle aree mediche da parte dei malati Covid (al momento i posti occupati sono il 19 per cento, con una soglia fissata al 15) e quella delle terapie intensive (16 per cento, con soglia fissata al 10).
La regione ha anche deciso, sempre da lunedì, di anticipare l’entrate in vigore del super green pass, che nel resto d’Italia scatterà soltanto a partire dal 6 dicembre. L’anticipo serve «per evitare confusione e soprattutto per fermare la curva epidemiologica in salita», hanno detto ai giornali fonti vicine al presidente della regione, il leghista Massimiliano Fedriga.
A partire da lunedì l’arrivo della zona gialla imporrà l’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto, non si potrà cenare in più di quattro allo stesso tavolo e sarà ridotta la capienza degli spazi al chiuso.
Come conseguenza del super green pass, invece, bar, ristoranti, cinema e altre attività ricreative al chiuso potranno essere frequentate soltanto da persone che hanno ottenuto il green pass in seguito a vaccinazione o guarigione dal Covid-19. Chi avrà il green pass “base”, cioè ottenuto con tampone, potrà utilizzarlo soltanto per recarsi al lavoro.
L’unico problema: non sembra che le app utilizzate per i controlli potranno essere aggiornate in tempo per lunedì. L’unico modo di verificare il tipo di green pass sarà quindi esaminarne la copia cartacea, su cui è riportata la data di scadenza e l’eventuale vaccinazione.
Oggi sarà deciso anche il colore della provincia autonoma di Bolzano, l’altro principale focolaio di questa quarta ondata. Al momento la regione risulta sopra due delle tre soglie di allarme e potrebbe quindi passare in zona gialla.
Il bollettino di giovedì
Intanto i nuovi casi registrati continuano a crescere in tutta Italia. Giovedì, il bollettino ne ha segnalati 13.764, la cifra più alta dallo scorso 23 aprile. I decessi sono stati 71. Rimane alto anche il tasso di positività dei tamponi, al 2,1 per cento.
Le persone in terapia intensiva ieri sera erano 588, 15 più del giorno precedente nel saldo tra entrate e uscite. In tutto, 57 persone sono state ricoverate in terapia intensiva nelle ultime 24 ore, mentre le persone ricoverate con sintomi sono 4.689, 60 in più rispetto a ieri.
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