La decisione è arrivata dopo la scoperta di sette casi di una rarissima forma di trombosi cerebrale in persone che si erano da poco vaccinate
La decisione del governo tedesco di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca ha avuto effetti in tutta Europa. La cancelliera Angela Merkel si è consultata con i capi di governo di Italia, Francia e Spagna e i tre paesi hanno deciso di replicare la mossa tedesca (l’Italia aveva già sospeso alcuni lotti di vaccino, ma ieri ha deciso di fermarne del tutto la somministrazione).
Ma se, come ha detto l’autorità farmaceutica europea Ema, i benefici del vaccino superano i rischi e non ci sono dati su un aumento di effetti collaterali nelle persone vaccinate con AstraZeneca, come si spiega la decisione tedesca?
La risposta si trova in quello che l’Istituto Paul Ehrlich, l’ente che in Germania si occupa di monitorare la sicurezza dei vaccini, ha comunicato ieri al governo tedesco.
Gli esperti dell’istituto, è scritto in un comunicato, «hanno notato un impressionante accumulo di una specifica forma di rara trombosi cerebrale venosa in concomitanza con un calo di piastrine nel sangue e sanguinamento avvenute in prossimita temporale con la somministrazione del vaccino AstraZeneca».
Secondo la stampa tedesca, l’Istituto avrebbe individuato sette casi di questa particolare forma di trombosi su un totale di 1,6 milioni di residenti in Germania vaccinati con AstraZeneca. Normalmente, l’incidenza di questa condizione è di 3-4 casi in un anno ogni milione di abitanti.
La scoperta dello stesso tipo di rara trombosi sarebbe dietro la sospensione del vaccino decisa da Danimarca, Norvegia e Paesi Bassi, tutti paesi che hanno fermato la somministrazione prima della Germania.
Diversi casi di problemi di coagulazioni riscontrati a breve distanza dalle vaccinazioni erano stati riportati anche negli Stati Uniti all’inizio di febbraio, ma non sono legati al vaccino AstraZeneca (negli Stati Uniti in quel momento erano autorizzati solo Pfizer e Moderna). All’epoca erano stati individuati 36 casi di coaguli di sangue in 31 milioni di vaccinati, ma non è chiaro se tutti gli episodi hanno riguardato la stessa rara forma di trombosi che oggi preoccupa gli europei.
Sono i dati relativi a questo particolare effetto collaterale che, secondo le istituzione tedesche, l’Ema deve ancora esaminare. L’agenzia europea si sta riunendo oggi e lo farà di nuovo giovedì, quando è prevista una nuova comunicazione sulla sicurezza del vaccino.
In altre parole, le autorità tedesche non sostengono che il vaccino AstraZeneca è potenzialmente coinvolto in un significativo e generale aumento dei coaguli di sangue nelle persone vaccinate (una correlazione smentita dai dati attualmente in nostro possesso). Temono invece che il vaccino, o più probabilmente soltanto alcuni lotti potenzialmente contaminati, possa contribuire ad aumentare la possibilità che si verifichi una rarissima forma di trombosi, così rara da apparire molto meno minacciosa del Covid-19, da cui il vaccino AstraZeneca protegge con estrema efficacia.
Ma nonostante questo, il governo sostenuto da una buona parte della stampa, ritiene che la pausa di questi giorni sia stata giusta. Come ha riassunto oggi il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung: «È chiaro che non vaccinare comporta rischi notevoli, ma è anche giusto prendersi una paesi quando accade qualcosa e indagare a fondo i singoli casi».
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