«Tutto il mondo ci invidia», diceva a questo giornale il patron del Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi, quando gli chiedevamo spiegazioni sulla rete di consulenze e incarichi affidati a parenti, familiari e amici. «Tutto il mondo ci invidia», ribadiva, cambiando discorso. Oggi però non c’è nulla da invidiare. Gubitosi, ideatore e fondatore della storica kermesse di cinema per i più giovani, è tra i convocati della procura contabile campana.

I magistrati contabili ipotizzano un danno erariale di circa 500mila euro, relativo al servizio di movimentazione di ospiti e giurati nelle edizioni del festival cinematografico.

L’invito a dedurre, emesso per l’appunto dalla Procura regionale per la Campania della Corte dei conti (procuratore Antonio Giuseppone e sostituto procuratore generale Mauro Senatore), è stato notificato dai militari del Gruppo tutela spesa pubblica del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Napoli all'Ente autonomo Giffoni Experience.

Il provvedimento riguarda l'associazione, il presidente pro tempore, il direttore generale e altre due persone ritenute responsabili del danno in questione. E tra i destinatari, come si diceva, c’è anche Gubitosi, direttore artistico del festival e chiamato in causa in quanto managing director della stazione appaltante Ente autonomo Giffoni Experience.

LA DITTA SENZA MEZZI

I finanzieri, in una nota, parlano di «un indebito uso di finanziamenti pubblici di fonte comunitaria e gestiti dalla regione Campania, per l’esecuzione del servizio di movimentazione di ospiti e giurati nelle edizioni del festival cinematografico dal 2016 al 2022 mediante certificazioni di regolare esecuzione dell’appalto del servizio di trasporto risultati non conformi». Non conformi perché «il sevizio è stato aggiudicato alla medesima ditta che in quegli anni non disponeva né di un parco mezzi, né di un numero adeguato di dipendenti per gestire il servizio appaltato».

Ma c’è dell’altro perché per alcune annualità, in base a quanto si apprende, il servizio è risultato garantito con autovetture messe a disposizione gratuitamente dagli sponsor e non dalla ditta affidataria che al più forniva gli autisti.

«Il danno segnalato - concludono i finanzieri - deriva anche da spese sostenute dall’ente per il servizio di accompagnamento attraverso pullman che non hanno svolto il servizio perché non erano nella disponibilità della società incaricata, bensì intestati ad altri soggetti ovvero risultavano di tipologia non idonea».

Eppure il patron del festival di Giffoni, parlando ancora con Domani, lamentava «mancati finanziamenti».

«Quest’anno abbiamo ricevuto soltanto tre milioni di euro di fondi regionali. Il ministro Sangiuliano ci ha tolto circa 600mila euro e lo ha fatto non per “equilibrare”, ma perché io in un’occasione ho difeso il governatore del Pd Vincenzo De Luca», diceva Gubitosi.

Le sue parole oggi potrebbero essere messe in dubbio.

AFFARI DI FAMIGLIA

Ad agosto scorso Domani aveva fatto luce sulle determine 2024 su collaborazioni e consulenze – che non rientrano nel danno erariale di mezzo milione ipotizzato dalla procura – che ruotano attorno alla rassegna. Atti ufficiali che dimostrano come a ottenere il “posto” messo a gara siano i soliti noti. Soliti noti che di cognome fanno Gubitosi o ai Gubitosi sono direttamente riconducibili. 

Un esempio? Gubitosi è sposato con Alfonsina Novellino, presidente dell’associazione Aura. Aura, definita «costola sociale» del Giffoni, si occupa dal 2004 di sviluppare e sostenere le iniziative del festival, realizzando progetti mirati in diversi settori no-profit.

Solo quest’anno l’associazione ha percepito circa 40mila euro, grazie a un affidamento diretto da parte dell’ente autonomo Giffoni Experience. Le «attività proposte dall’associazione risultano in linea con gli obiettivi di promozione culturale e sociale che il Giffoni Experience intende perseguire con la manifestazione Giffoni Film Festival», si legge nella determina.

E solo per citare un’altra determina c’è quella, sempre di Giffoni Experience, che organizza il Festival per mezzo dei finanziamenti pubblici. L’ente presieduto da Pietro Rinaldi (anche lui convocato in procura) pure quest’anno ha affidato l’incarico di direttore artistico, a 138mila euro, al suo ideatore, guarda caso Claudio Gubitosi.

© Riproduzione riservata