La giudice di Catania ha rassegnato le dimissioni che saranno effettive dal prossimo 15 dicembre. Aveva ricevuto pesanti attacchi politici da parte della maggioranza di governo, tra cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Esulta la Lega: «Meglio tardi che mai»
La giudice del Tribunale di Catania Iolanda Apostolico si è dimessa dall'ordine giudiziario a circa un anno di distanza dagli attacchi di alcuni esponenti della maggioranza, in primis del vicepremier Matteo Salvini. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha accolto la sua richiesta di dimissioni che avranno efficacia a partire dal 15 dicembre 2024.
Apostolico era stata criticata per aver partecipato a una manifestazione nell’agosto del 2018 per far sbarcare i migranti dalla nave Diciotti e per non aver convalidato il trattenimento di alcuni migranti all’interno del centro di permanenza per il rimpatrio (cpr) di Pozzallo. Immediata la reazione della Lega in una nota: «Iolanda Apostolico ha lasciato la magistratura: meglio tardi che mai. Ora potrà comportarsi come una esponente di Rifondazione comunista senza creare imbarazzi».
La vicenda
La vicenda è iniziata il 2 ottobre del 2023 quando la giudice civile del tribunale di Catania - sezione immigrazione - Iolanda Apostolico aveva depositato un’ordinanza con la quale non convalidava il trattenimento di un migrante tunisino in un cpr, nonostante quest’ultimo non avesse pagato la cauzione da circa cinquemila euro introdotta dal governo attraverso il tanto criticato decreto Cutro. Secondo Apostolico la norma era contraria alle direttive dell’Ue. Quel mancato convalidamento aveva suscitato l’ira della premier Giorgia Meloni e del vicepremier Matteo Salvini.
«Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia paese non sicuro (compito che non spetta alla magistratura) e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto», aveva detto Meloni.
Mentre il leader della Lega ha postato sui suoi canali social un video in cui si vede la giudice Apostolico partecipare nel 2018 a un sit-in di protesta contro il governo (nel quale Salvini era ministro dell’Interno) che non permetteva lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti che li aveva soccorsi. L’Associazione nazionale magistrati (Anm) aveva indetto nel novembre del 2023 un’assemblea per «gli attacchi alla giurisdizione e la pesante denigrazione dei singoli magistrati che hanno adottato provvedimenti in materia di protezione internazionale».
Per Salvini la giudice di Catania aveva un atteggiamento in favore dei migranti e dei pregiudizi nei confronti delle norme del governo. Il segretario del Carroccio era stato criticato per aver diffuso quel video e non ha mai risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano chi glielo avesse consegnato.
«Chi mi ha dato il video? L'unica mia preoccupazione - era intervenuto il ministro Salvini - è quello che si vede in quel video. Ognuno nella sua vita privata fa quello che vuole però aver visto un giudice essere in piazza in mezzo a gente che dava degli ,assassini e animali ai poliziotti non mi lascia tranquillo. Chi ha girato il video non mi interessa, mi stupisce che questo giudice continui a fare il suo lavoro sullo stesso dossier liberando immigrati che i questori vogliono trattenere. Dio non voglia che uno di questi clandestini compia un atto di violenza», ha detto Salvini. «Il mio provvedimento è impugnabile con ricorso per Cassazione, non devo stare a difenderlo. Non rientra nei miei compiti. E poi non si deve trasformare una questione giuridica in una vicenda personale», aveva detto la giudice difendendosi.
A tutela della giudice Apostolico il Csm aveva aperto una pratica. Secondo l'Anm di Catania gli «attacchi, peraltro ripetuti a mo' di stillicidio», nei confronti della giudice, «nulla hanno a che vedere con la professionalità del magistrato e con le specifiche decisioni adottate nell'esercizio della funzione giurisdizionale, ma appaiono unicamente mirati a screditarne la figura». Le toghe di Catania avevano chiesto a «tutti coloro che stanno promuovendo questa indegna campagna denigratoria» di «desistere immediatamente da tali inaccettabili e illegittimi comportamenti».
Il Viminale rinuncia al ricorso
La storia della Apostolico è poi proseguita sottotraccia. Lo scorso settembre le sezioni unite civili della Cassazione, con due ordinanze, hanno dichiarato «estinto il giudizio» sul ricorso presentato dal ministero dell'Interno e dal Questore di Ragusa.
La decisione segue la scelta del ministero dell'Interno e del Questore di depositare la rinuncia al ricorso chiedendo «la dichiarazione di estinzione del giudizio» ritenendo che sia «venuto meno il loro interesse all'impugnazione in ragione della irreperibilità» dei migranti destinatari del provvedimento e dal «sopravvenuto nuovo decreto interministeriale che ha introdotto una nuova disciplina integrativa».
Infatti le modifiche successive avevano abbassato la cauzione richiesta per i migranti stabilendo una cifra minima di 2.500 euro e una massima di 5.000 euro.
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