- La storia di Rocco Barbaro è semplice e nel contempo esagerata.
- Quello che veniva indicato da una quantità di rapporti investigativi come il numero uno della ’Ndrangheta in Lombardia, finito nella lista del Viminale come «uno dei 30 latitanti più pericolosi», non solo è tornato libero a casa sua fra le creste delle montagne calabresi ma una sentenza dice pure che non è mafioso.
- È sconcertante la distanza fra le risultanze investigative e l’ultimo verdetto della Cassazione
La giustizia che trasforma il boss della ’Ndrangheta in cittadino senza macchia


08 febbraio 2022 • 17:58Aggiornato, 09 febbraio 2022 • 09:58