Dopo l’inchiesta di Domani, le opposizioni chiedono chiarimenti su Sergio Bini ed eventuali incompatibilità tra gli interessi delle sue imprese e la delega alle Attività produttive
Il caso dei possibili conflitti di interesse dell’assessore alle Attività produttive e del Turismo del Friuli-Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo l’inchiesta di Domani sugli interessi imprenditoriali in regione dell’assessore e due interrogazioni consiliari sul tema, è stata presentata una mozione da parte delle opposizioni in Consiglio Regionale, a prima firma di Roberto Cosolini del Partito democratico. I consiglieri chiedono al governatore Massimiliano Fedriga una valutazione sull’eventuale incompatibilità di Bini tra la sua attività imprenditoriale e la carica da assessore.
Le basi della mozione si poggiano sulle vicende della società di servizi Euro&Promos FM Spa (di cui Bini è azionista di maggioranza con oltre il 40 per cento delle quote) e le cooperative a lei riconducibili. Negli anni, il gruppo ha vinto diversi appalti pubblici sia di carattere regionale che comunale per importi complessivi di decine di milioni di euro.
L’ultima grande gara pubblica vinta risale al febbraio del 2023 per un valore complessivo di oltre tre milioni di euro ed è stata aggiudicata alla cooperativa Euro&Promos Social Health Care. Bini all’epoca era già assessore e da li a poco sarebbe stato riconfermato per un secondo mandato dopo la vittoria di Fedriga alle elezioni di aprile. Il bando riguardava «l’affidamento della gestione integrata dei servizi alla persona (sanitari, sociosanitari, animazione e cura estetica) e dei servizi di pulizia» per due strutture che si trovano nei pressi di Udine.
Rispondendo alle interrogazioni in Consiglio regionale, Bini si è difeso ammettendo di essere inquadrato e retribuito dalla Euro&Promos FM Spa come dirigente apicale in assenza di deleghe operative, ma ha detto che non ha nulla a che fare con le aziende del gruppo che hanno vinto la maggior parte degli appalti.
Domani aveva smontato questa tesi dimostrando che benché Bini non abbia cariche nella cooperativa vincitrice dell’appalto milionario, è stato fino al 2018 sia ex consigliere sia vice presidente del cda della stessa. Inoltre, l’attuale procuratrice speciale della cooperativa è anche azionista e consigliera delegata della Euro&promos spa, e i collegi sindacali dei delle due società contano in comune tre persone.
A questo si somma il fatto che la cooperativa ha la sede amministrativa nello stesso indirizzo della sede legale della “società madre”. Infine, da un’analisi dei bilanci eseguita dai consiglieri firmatari della mozione emerge che i legami tra le due aziende sono riscontrabili anche nei bilanci.
Il socio in affari
Uno dei più importanti azionisti della Spa è Alberto Sbuelz, presidente dal giugno del 2022 di Udine mercati, la società del mercato ortofrutticolo della città friulana. Lo scorso anno, Bini, in qualità di assessore, ha presentato il piano di ampliamento del mercato insieme al suo socio in affari.
Un progetto dal valore di 22 milioni di euro finanziato con i soldi del Piano nazionale di ripresa e resilienza messi a disposizione del comune e della regione. A far discutere sono anche le denunce dei sindacati per il personale in servizio presso i civici musei del Comune di Trieste, dipendenti della Euro&Promos, che lamentano contratti inadeguati e paghe irrisorie.
Il governatore Fedriga non si è mai espresso sulle questioni sollevate dalle opposizioni, nonostante la vicenda dell’assessore Bini sia diventato un caso politico portato anche all’attenzione dell’opinione pubblica locale.
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