Interrotta per alcune ore la circolazione dei treni questa mattina. Dalle 8:30 le linee sono state ripristinate, ma con forti rallentamenti e disagi. Pd e Avs attaccano il ministro dei Trasporti: «Venga in aula a riferire e spiegare cosa sta facendo per risolvere questo caos»
«Siamo una grande azienda e non accettiamo che questo accada», ha detto l’ad di Rfi (Rete ferroviaria italiana), Gianpiero Strisciuglio, in seguito ai grandissimi disagi che hanno colpito la rete ferroviaria a Roma questa mattina e che hanno avuto ripercussioni sulla circolazione in gran parte del paese.
«Ci scusiamo per i disagi della giornata, disagi importanti. È avvenuto un guasto raro che ha colpito la cabina elettrica che alimenta l'impianto di circolazione nel nodo di Roma. I nostri operai sono intervenuti prontamente e alle 8.30 abbiamo ripristinato la circolazione. Le cause del guasto sono in corso di accertamento. Sono subito state avviate azioni specifiche azioni sul nodo di Roma per evitare che quanto successo stamattina possa accadere di nuovo», ha continuato Strisciuglio.
Dopo l’intervento dei tecnici la circolazione è ripartita, ma con importanti rallentamenti dovuti agli ingenti ritardi accumulati su molte linee. Sul sito di Trenitalia, i cittadini possono trovare l’elenco dei treni Alta velocità, Intercity e regionali cancellati – parzialmente o totalmente –, in ritardo o deviati. Inoltre si può capire la situazione del proprio treno a questo link.
Oltre 100 treni cancellati
I disagi sono cominciati alle 6:30 della mattina di oggi, mercoledì 2 ottobre. Una «disconnessione degli impianti» ha causato la sospensione della circolazione dei treni a Roma Termini e Roma Tiburtina, causando ritardi importanti su tutta la linea. Sul nodo ferroviario di Bologna, Napoli e Milano sono stati registrati ritardi fino a 260 minuti (oltre 4 ore) per due convogli provenienti da Lecce.
Sono oltre un centinaio i treni totalmente o parzialmente cancellati a causa del guasto, con la disconnessione degli impianti delle stazioni Termini e Tiburtina. Secondo l'aggiornamento che Trenitalia riporta sul sito alle ore 12,45, i treni dell'Alta Velocità e gli Intercity «direttamente coinvolti con un maggior tempo di percorrenza superiore a 60 minuti» sono una quarantina. I Treni Alta Velocità, Intercity e Regionali, avverte Trenitalia, «possono essere instradati su percorsi alternativi e registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 240 minuti o subire limitazioni di percorso e cancellazioni».
Secondo l'elenco aggiornato, i Treni Alta Velocità e Intercity cancellati sono una trentina, altrettanti quelli «parzialmente cancellati».
Per quanto riguarda Italo i ritardi possono arrivare fino a 180 minuti. Dieci i treni cancellati, quattro quelli parzialmente cancellati.
Le accuse a Salvini
Le opposizioni, in particolare Pd e Avs, hanno attaccato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, chiedendosi quando sarebbe intervenuto.
«Questo governo fa viaggiare l'Italia con almeno un'ora di ritardo, ogni giorno. Il ministro Salvini si occupa di tutto tranne che dell'emergenza trasporti mentre sotto la sua guida la durata delle interruzioni di linea aumenta anno dopo anno e a pagare il prezzo più alto sono i passeggeri che devono fronteggiare disagi e disservizi quotidiani, i pendolari che devono raggiungere le aree interne, le lavoratrici e i lavoratori che subiscono crescenti aggressioni e tutto il comparto del trasporto ferroviario merci. Non si occupa di fare funzionare le ferrovie, pensa solo a come venderle», afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein.
«Quanto sta accadendo in queste ore alla stazione Termini non è degno di un paese civile. Lo scalo ferroviario romano ha vissuto un vero e proprio "armageddon". Purtroppo il ministro dei Trasporti si occupa di tutto tranne che di trasporti. E i risultati sono tragici, e li vivono i cittadini ogni giorno sulla loro pelle. Ci aspettiamo spiegazioni, da lui e anche da Meloni: non si può fantasticare di faraonici ponti sullo Stretto quando non si riesce nemmeno a garantire ai pendolari il raggiungimento del proprio ufficio. Il nostro trasporto ferroviario è ai minimi storici, e il governo ha macroscopiche responsabilità. Dai primi di luglio chiediamo a Salvini di venire in aula a spiegarci le ragioni di questo tracollo, ma per ora solo silenzi», scrivono in una nota i parlamentari M5s delle commissioni Trasporti di Camera e Senato.
«Treni cancellati, continui annunci di ritardo, monitor fermi da ore, persone che non sanno se e quando partiranno. E nel frattempo, sapete cosa fa il ministro dei Trasporti? Fa dirette social, pubblica post sulla festa dei nonni, organizza il raduno leghista di Pontida. Come sempre, insomma, si occupa di tutto, tranne di quello per cui viene lautamente retribuito. Vorrebbe “proteggere i confini” da non si sa bene quale minaccia quando non è in grado di far funzionare dei semplici tabelloni ferroviari. Altro che in orario. Da quando c'è lui, i treni non partono proprio. Il ministro Salvini venga in aula a riferire e spiegare cosa sta facendo per risolvere questo caos», ha detto il segretario di Più Europa, Riccardo Magi.
«Siamo al lavoro per risolvere prima possibile», ha detto invece Salvini. Il Codacons ha sottolineato che i guasti e disagi sull’Alta velocità «continuano a ripresentarsi con eccessiva frequenza».
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