- «Siamo a Chişinău, al Centro Don Bosco che accoglie i rifugiati dall’Ucraina. È straordinario il lavoro che le tante associazioni di volontariato stanno mettendo in campo, così come è straordinario il sentimento di gratitudine dei rifugiati nei confronti di chi tende loro un aiuto», scrive sui social Teresa Bellanova, presidente di Italia Viva e viceministra delle Infrastrutture del governo Draghi.
- Le parole di Bellanova vengono accompagnate da una foto dell’incontro con don Cesare Lodeserto, avvenuto il 28 marzo scorso.
- Domani ha raccontato i trascorsi e le condanne del sacerdote che continua a ricevere attenzioni ed encomi dalla politica italiana. Prima il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e ora la viceministra Teresa Bellanova.
«Siamo a Chişinău, al Centro Don Bosco che accoglie i rifugiati dall’Ucraina. È straordinario il lavoro che le tante associazioni di volontariato stanno mettendo in campo, così come è straordinario il sentimento di gratitudine dei rifugiati nei confronti di chi tende loro un aiuto», scrive sui social Teresa Bellanova, presidente di Italia Viva e viceministra delle Infrastrutture del governo Draghi.
La senatrice si è recata in Moldavia con una delegazione del partito, presente anche il coordinatore nazionale e deputato Ettore Rosato. Oltre alle parole di ringraziamento Bellanova pubblica una foto dell’incontro con don Cesare Lodeserto, avvenuto il 28 marzo scorso. Del sacerdote Domani ha raccontato i trascorsi e le condanne, che continua a ricevere attenzioni ed encomi dalla politica italiana.
Chi è Lodeserto
La storia di Lodeserto, in Puglia e non solo, era nota. Nel 2005 quando don Cesare è finito in carcere, si è stretto attorno a lui, e non alle vittime, un cordone di solidarietà. Dal governatore della Banca d’Italia a Massimo D’Alema, da Rocco Buttiglione alla ministra Stefania Prestigiacomo fino al cardinale Camillo Ruini hanno espresso vicinanza al sacerdote.
Lodeserto è stato condannato, nel 2014, in via definitiva per sequestro di persona, calunnia ed estorsione. Si è trasferito in Moldavia dove continua a occuparsi di profughi. Quando Domani ha raccontato della visita del ministro degli Esteri Luigi Di Maio presso il centro che il sacerdote presiede, la Farnesina ha confermato anche i rapporti del prete con l’ambasciata.
«Don Cesare è stato delegato dal vescovo a partecipare al breve incontro con diversi religiosi in qualità di vicario della Diocesi di Chisinau. La nostra Ambasciata in Moldova intrattiene infatti un rapporto di collaborazione con la Diocesi di Chisinau per l’accoglienza dei profughi dall’Ucraina, da ultimo per ospitare 200 italiani fuoriusciti da qual Paese, per i quali la diocesi aveva disposto un rifugio presso casa Fides appartenente alla Fondazione Regina Pacis, presieduta da Don Lodeserto, unico luogo al momento disponibile», ha confermato il ministero degli Esteri.
Dopo il ministro 5 Stelle, dunque, è toccato alla viceministra di Italia Viva omaggiare il prete con la condanna nel curriculum. Il sito della diocesi www.portalecce.it dedica un articolo all’incontro istituzionale: «La delegazione italiana era composta, oltre che dalla senatrice salentina, anche dai parlamentari italiani Ettore Rosato e Massimo Ungaro, insieme ad altri deputati europei italiani e rumeni (...) In occasione dell’incontro la delegazione ha potuto verificare la bontà della accoglienza e la serenità degli ospiti. Don Cesare si è augurato che ci possano essere dall’Italia scelte di cooperazione con la Moldavia ancor a più concrete, con una maggiore rivalutazione del Paese», si legge sul sito. Tutti in prima linea con il don pregiudicato.
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