Una parte del mondo sta tornando con fatica alla normalità dopo che ieri un errore in un software di CrodStrike ha mandato in tilt migliaia di servizi informatici causando disagi in banche, aeroporti e stazioni. I danni, al momento si contano nell’ordine dei miliardi di euro. Secondo quanto riporta la Bbc ieri 19 luglio sono stati cancellati in totale 6.855 voli in tutto il mondo. Si tratta del 6,2 per cento di tutti i voli programmati. 

Le interruzioni dei voli continuano anche oggi, il paese meno colpito dall’errore informatico è stata la Cina in quanto non dipende dai sistemi Microsoft, la società fondata di Bill Gates è andata in tilt dato che utilizza i servizi di cyber sicurezza di CrowdStrike. «Si informa che la situazione delle partenze e arrivi è in graduale miglioramento», scrive Aeroporti di Roma (Adr), che gestisce gli aeroporti di Roma Fiumicino e Ciampino.

Intanto l’Australian signals directorate, agenzia di sicurezza del paese, ha lanciato l’allarme su possibili attacchi hacker delle prossime ore mascherati da falsi fix software. «Sappiamo che sono stati diffusi diversi siti web dannosi e codice non ufficiale che affermano di aiutare le entità a recuperare», si legge in un comunicato

Cosa ha detto la società

«Abbiamo corretto l'errore aggiornando il contenuto nel Channel File 291. Non verranno implementate ulteriori modifiche», ha scritto CrowdStrike spiegano cosa è accaduto nella giornata del 19 luglio. 

La società di sicurezza americana ha pubblicato una ricostruzione tecnica del fatto e promette «uno sforzo continuo per supportate i clienti che hanno subito disagi». «Questo problema non è il risultato di un attacco informatico e non c'è una correlazione», specificano dall’azienda.

«Comprendiamo che alcuni clienti potrebbero avere esigenze di supporto specifiche e chiediamo loro di contattarci direttamente. Ci impegniamo ad identificare eventuali miglioramenti necessari per rafforzare il nostro processo. Aggiorneremo - conclude - i nostri risultati nell'analisi della causa principali man mano che l'indagine procede». 

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