Il film è stato giudicato «di scarso valore». Ora le gestioni del ministero si rimpallano le responsabilità: Sangiuliano rimanda al fatto che la commissione era ancora quella del governo precedente, Franceschini spiega come il ministro non abbia responsabilità nella scelta
Si è creato un caso intorno al film di Paola Cortellesi C’è ancora domani: secondo Repubblica, il film non ottenne in fase di produzione il sostegno del ministero della Cultura per la realizzazione.
All’epoca, il ministero della Cultura ha negato i fondi ritenendolo un'opera «di scarso valore». Lo riferisce Alberto Pasquale, presidente di Umbria Film Commission secondo cui il film, sceneggiato e diretto dall'attrice e incentrato sulla tematica della lotta contro la violenza delle donne, si è classificato al 51mo posto - quindi ultimo - nella classifica delle produzioni filmiche con costo superiore ai 5 milioni di euro richiedenti il finanziamento statale, in quanto «progetto di opera non giudicata di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l'identità nazionale».
La replica
L’ufficio stampa del dicastero ha replicato spiegando che la decisione risale ancora alla gestione Franceschini, e che quindi la responsabilità non cade in capo all’attuale ministro Gennaro Sangiuliano.
«La decisione della Commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022. Il ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato il 22 ottobre 2022», si legge in una nota. «Le date non mentono». «Il film di Paola Cortellesi è molto bello, consiglio di vederlo. Se fosse dipeso da me, sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate. Questo conferma il lavoro con cui stiamo riformando l'intero sistema. Per fortuna che, a breve, nel pieno rispetto della normativa, ci sarà una nuova commissione» ha aggiunto Sangiuliano.
«Il compito di un ministro è solo tutelare l'autonomia della commissione tecnica e rispettarne le decisioni, incluse quelle, come in questo caso, non condivise – ha scritto in una nota il senatore Pd Dario Franceschini – Un ministro che interferisce nelle decisioni di una commissione che eroga finanziamenti con valutazioni personali o politiche commette un reato. Forse è bene ricordarlo. Per questo ho letto stupefatto e preoccupato le affermazioni del ministro Sangiuliano» ha detto l’ex ministro. «Piuttosto, sono orgoglioso che grazie al meccanismo automatico del tax Credit introdotto dalla nuova legge sul cinema, il film di Paola Cortellesi sia stato realizzato anche grazie a un contributo del ministero di oltre 3 milioni di euro» conclude.
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