Dalla regione Lazio 618mila euro agli ospedali per i congelatori: 500mila li ha donati Atlantia mentre il governo trattava sulle concessioni di Autostrade e Aeroporti di Roma
- La regione Lazio ha destinato 618mila euro alle aziende sanitarie locali per l'acquisto dei congelatori dove conservare il vaccino anti-covid. Emerge da una delibera di giunta approvata pochi giorni fa.Ma da chi arriva quel denaro? Da un benefattore molto chiacchierato: Atlantia.
- I Benetton non sono i soli privati ad aver donato, ma dimostrano, ancora una volta, le capacità relazionali della società.
- Atlantia, dopo il crollo del Ponte Morandi, è al centro di una lunga trattativa con il governo per l'uscita remunerata da Aspi, autostrade per l'Italia.
La regione Lazio ha destinato 618mila euro alle aziende sanitarie locali per l'acquisto dei congelatori dove conservare il vaccino anti-Covid. Emerge da una deliberazione di giunta approvata pochi giorni fa su proposta dell'assessore alla sanità: Alessio D'Amato. Ma da chi arriva quel denaro? Da un benefattore molto chiacchierato: Atlantia, la holding, controllata dai Benetton, che a sua volta controlla Aspi (Autostrade per l'Italia), ritenuta responsabile del crollo del ponte Morandi e della morte di 43 persone. La società il 14 aprile 2020 ha donato alla regione Lazio mezzo milione di euro. A inizio aprile l'emergenza Covid-19 induce holding e grandi aziende a uno sforzo per contribuire alla battaglia del paese contro il virus e Atlantia non si sottrae e scende in campo contro la pandemia. La spa, sotto accusa per le scarse manutenzioni e per il ponte crollato, ha pensato bene di donare 500mila euro alla regione guidata da Nicola Zingaretti, presidente della giunta regionale ma anche segretario del Pd. Del Pd è la ministra Paola De Micheli che tratta, da tempo e senza esito, l’uscita dei Benetton da Aspi. Gli aiuti targati Benetton per l'emergenza covid sono del tutto regolari. Non sono i soli privati ad aver donato ma dimostrano, ancora una volta, le loro capacità relazionali. Una mancetta, considerando i bilanci e il fatturato di Atlantia, ma comunque un'opera di bene possibile grazie a un articolo del decreto legge del 23 marzo 2020.
Atlantia e le altre
Il decreto, che si occupava delle misure di «potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico» a famiglie e imprese per affrontare l'emergenza del Covid-19, all'articolo 99 apre «All'erogazioni liberali a sostegno del contrasto all'emergenza epidemiologica da Covid-19». L'articolo prevede per le pubbliche amministrazioni l'applicazione di specifiche modalità di raccolta e rendicontazione delle erogazioni ricevute per combattere la pandemia. La regione Lazio riceve in tutto 618mila euro. Non c'è solo Atlantia tra i suoi benefattori, ma anche Assifar servizi srl (Federfarma Roma) che il, 12 giugno, dona 12 mila euro; la Sapar (associazione degli imprenditori del gioco di stato) che, in data 19 maggio, dona 3mila euro; Stredocesky Kraj che, in data 13 maggio, di euro ne dona 3556; Alfasigma spa (società farmaceutica) che, sempre il 13 maggio, versa 100mila euro. A fare la parte del leone è Atlantia che dona 500mila euro, il 14 aprile. La spa, controllata dalla famiglia Benetton, a fine marzo aveva reso noti gli aiuti destinati al contrasto del covid-19 per un totale di cinque milioni di euro. Il consiglio di amministrazione dona la cifra per «supportare attività di contrasto al coronavirus e avviare nuovi progetti di diagnosi, assistenza e ricerca sanitaria». L'ufficio stampa del gruppo aveva già informato giornali e tv che due milioni di euro era stati donati alla protezione civile per comprare mascherine e ventilatori, un milione al Policlinico Gemelli per un sistema di intelligenza artificiale, un milione e 200mila euro al San Martino di Genova, 300mila alla comunità di Sant’Egidio e, infine, 500mila euro erano andati alla regione Lazio. «Atlantia supporterà la realizzazione del Covid Hospital del Policlinico Tor Vergata, dove saranno ospitati circa 80 malati di Covid19. Il contributo di 500mila sarà impiegato per finanziare una parte dei lavori di ristrutturazione degli ambienti e per l’acquisto delle attrezzature», si leggeva nel comunicato. Alla fine quel mezzo milione di euro, inizialmente, destinato al Covid Hospital è stato dirottato altrove come emerge dagli atti pubblicati dalla regione e che Domani ha consultato. Nella deliberazione di giunta i soldi, comprensivi anche dei fondi degli altri donatori, saranno destinati a quindici ospedali per «l’acquisizione di congelatori -80°C per l'attuazione del piano di fattibilità della prima fase di somministrazione del vaccino Covid-19». Atlantia, dopo il crollo del Ponte Morandi, è al centro di una lunga trattativa con il governo per l'uscita remunerata da Aspi, autostrade per l'Italia, dopo gli annunci, rimasti tali, di revoca della concessione da parte dell’esecutivo. Atlantia controlla anche Aeroporti di Roma. Quella autostradale, insomma, non è l'unica concessione, generosa e sbilanciata, nelle mani della famiglia Benetton.
Proprio il Domani ha raccontato che la ministra Paola De Micheli ha posto un'attenzione speciale alle sorti di Atlantia attraverso due scelte politiche assai significative relative allo scalo romano: il ripescaggio dall'aldilà del progetto per la Quarta pista di Fiumicino e l'allungamento di 2 anni della concessione causa Covid. Una proroga dovuta al fatto che la pandemia sta mettendo in ginocchio il settore, ma in realtà l'aeroporto romano non ne ha risentito. Nel periodo 2013-2019 Aeroporti di Roma ha, infatti, distribuito complessivamente quasi 1 miliardo di euro di dividendi (965 milioni la cifra esatta) ai propri azionisti, tra cui in prima fila Atlantia dei Benetton in quanto proprietaria del 99,3 per cento del pacchetto azionario. Nel mare di dividendi mezzo milione di euro ha preso la strada delle casse regionali che ora li userà per comprare congelatori. Dalla regione fanno sapere: «Atlantia non si è limitata a fare donazioni solo a noi. Abbiamo raccolto denaro da aziende che hanno voluto contribuire alla lotta contro il Covid, sinceramente non vediamo alcun motivo di inopportunità avendo fatto tutto in modo trasparente».
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