Il premio Nobel per la pace del 2024 è stato assegnato all’organizzazione di sopravvissuti a Hiroshima e Nagasaki “Nihon Hidankyo” «per i suoi sforzi per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso le testimonianze che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate». 

Che cosa fa Nihon Hidankyo

L’organizzazione è stata fondata nel 1956 ed è l’unica che riunisce i sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, gli “Hibakusha”, il nome giapponese con cui si designano le vittime dei bombardamenti. 

Il movimento sensibilizza sull’impiego delle armi atomiche, ricordando che così è successo una volta potrebbe ripetersi. Si impegnano in azioni per la prevenzione della guerra nucleare e la totale messa al bando delle armi. Lo fanno raccogliendo testimonianze dei sopravvissuti di entrambi i bombardamenti nucleari e diffondendo le loro storie. Inoltre, si mobilitano per la messa in atto di una legge che risarcisca i familiari e le vittime dei bombardamenti.

L’anno scorso il premio era stato vinto dall'attivista iraniana Narges Mohammadi, rinchiusa dal 2016 nel carcere di Evin. 

L’edizione di quest’anno 

Quest’anno il comitato norvegese per il Nobel ha ricevuto in totale 286 candidati per il Premio Nobel per la Pace 2024, 89 di questi sono organizzazioni. Nonostante non si conoscano i nomi dei candidati ogni anno nei giorni precedenti al Nobel sui siti dedicati si fanno scommesse sui nomi che potrebbero uscire. Il Time aveva redatto una classifica basata sulle quote delle scommesse fatte sul sito Nicerodds.co.uk: i nomi quotati erano l’Osce, l’Unrwa, il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj, la Corte internazionale di giustizia e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

C’era anche chi pensava che il Nobel non sarebbe stato assegnato, è già successo in 19 occasioni: nel 1914-1916, 1918, 1923, 1924, 1928, 1932, 1939-1943, 1948, 1955-1956, 1966-1967 e 1972. 

La storia del Nobel per la Pace 

Il 27 novembre 1895, Alfred Nobel ha firmato il suo ultimo testamento, destinando la maggior parte della sua fortuna a una serie di premi. Una parte era dedicata alla «persona che avrebbe svolto il lavoro migliore per la fratellanza tra le nazioni, per l'abolizione o la riduzione degli eserciti permanenti e per la tenuta e la promozione di congressi di pace». È l’unico premio che non viene consegnato da un’istituzione svedese ma da un comitato nominato dal Parlamento norvegese, questo perché nel 1901 la Norvegia era ancora parte del Regno di Svezia e Norvegia.

Il premio è stato rifiutato soltanto una volta da quando esiste. Nel 1973 il comitato aveva deciso di assegnare un premio congiunto a Henry Kissinger e al rivoluzionario e diplomatico vietnamita Lê Đức Thọ che allora era capo della commissione centrale organizzativa del Partito Comunista del Vietnam per «i loro sforzi nel negoziare un cessate il fuoco ed il ritiro delle truppe statunitensi dal Vietnam». Il leader vietnamita però aveva declinato perché nel suo paese ancora non era arrivata la pace. 

Negli anni il premio è stato oggetto di critiche e controversie, specie quando è stato assegnato a personalità provenienti dal mondo politico come Theodore Roosevelt, Henry Kissinger o Yitzhak Rabin. Nel 2005 il comitato ha deciso che il premio sarebbe stato assegnato solo a persone, organizzazioni o gruppi «che hanno impegnato la loro esistenza al servizio dei diritti umani, la promozione del Modello Liberale nonché la difesa dei modi di diplomazia». 

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