Il Tar di Trento ha sospeso l'ordinanza di abbattimento dell'orsa Jj4. Lo riferisce la Lega Anti Vivisezione (Lav Italia). Il Tar ha accolto le motivazioni formulate dalla stessa Lega. Nei confronti dell'orsa Jj4, il governatore trentino Maurizio Fugatti aveva ordinato cattura ed abbattimento dopo l'aggressione mortale nei confronti del runner trentino Andrea Papi.

Il no del Tar

Già in passato il Tar aveva bloccato provvedimenti contro l’animale. L’orsa infatti era uno dei tre esemplari considerati problematici che erano già finiti nella lista del presidente della Provincia Autonoma di Trento.

 A una settimana dal ritrovamento del corpo di Andrea Papi nei boschi del monte Peller, gli orsi a cui si sta dando la caccia in Trentino sono due. Il primo è l’esemplare femmina Jj4, responsabile dell'aggressione al runner di 26 anni, identificato grazie alle analisi di laboratorio disposte dalla procura della Repubblica di Trento.

Il secondo è Mj5, un orso di 18 anni per cui la Provincia di Trento ha chiesto l'abbattimento per l'attacco ai danni di un escursionista in valle di Rabbi, avvenuto lo scorso 5 marzo.

Sebbene i due esemplari non siano ancora stati individuati, sono già in corso le operazioni di collocamento delle trappole a tubo, che consentiranno il prelievo e la successiva soppressione.

Rimane aperta la questione riguardante un terzo esemplare, M62, per cui è stata inviata richiesta di prelievo in quanto troppo confidente nei confronti dell'uomo. L’orso, che non ha mai aggredito nessuno ma è responsabile di diversi danneggiamenti, sta tenendo impegnata una squadra di operatori specializzati del Corpo forestale trentino in una complessa operazione di dissuasione.  

L’abbattimento di Jj4 era stato oggetto di un’ordinanza firmata il 24 giugno 2020. «Da quel momento - ha ricordato il governatore - è  iniziato un iter travagliato con gli organi di giustizia amministrativa che non ci ha permesso di dare seguito all'ordinanza».

Le reazioni

Il Wwf ha chiesto al governatore del Veneto, Luca Zaia, di aprire alla possibilità del trasferimento di alcuni orsi in Veneto (ma non quelli ritenuti problematici), mentre la Lav si è detta disponibile a effettuare il trasferimento degli esemplari destinati all'abbattimento. L'associazione Aidaa, poi, ha scritto al ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin nel tentativo di bloccare le operazioni nei boschi del Trentino. All’appello si è aggiunto anche l'ex ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. «Perché abbattere l'orso - ha detto il vicepresidente della Camera - se esistono anche altre modalità di convivenza?».

La madre del giovane ucciso pochi giorni fa, Franca Ghirardini, ha chiesto di non infierire sull’animale. Pochi giorni fa è intervenuta sull’argomento: «La colpa non è di mio figlio e neanche dell’orso. La colpa va ricercata nella cattiva gestione fatta da chi ha gestito, nel tempo, il progetto Life Ursus, che ormai è sfuggito di mano». Un progetto di reinsediamento della specie nell’area.

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