L’eurodeputato e altri colleghi del partito chiedono alla Commissione di far luce sulle informazioni fornite dalla onlus e sulla conformità degli interessi dichiarati nell’iscrizione al registro di trasparenza dell’Ue
Dopo l’inchiesta di Domani sui legami tra l’associazione Pro Vita & Famiglia e il leader di Forza Nuova, e sull’influenza dell’organizzazione antiscelta con esponenti del governo, l’europarlamentare Alessandro Zan, insieme ad altri colleghi del Partito democratico, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per cercare di fare chiarezza. «La trasparenza non è negoziabile», scrive Zan su Instagram.
Dalle quattro puntate dell’inchiesta emergono «rapporti finanziari non trasparenti tra l’onlus Pro Vita & Famiglia e il partito neofascista Forza Nuova, nonché un aumento esponenziale di donazioni a vantaggio della onlus a fronte di un bilancio con poche informazioni finanziarie», si legge nell’interrogazione. Flussi di denaro, provenienti anche da conti svizzeri, assegni, bonifici, acquisto e messa a disposizione di beni immobili.
L’interrogazione sottolinea inoltre che Pro Vita & Famiglia è iscritta al registro di trasparenza dell’Unione europea come entità, ricordando il codice di condotta adottato dall’associazione e «il principio di trasparenza stabilito dal diritto dell’Ue e nei trattati». I parlamentari chiedono quindi «se gli interessi dichiarati da Pro Vita & Famiglia nel registro di trasparenza siano conformi», se non ci sia «un uso indebito della registrazione». Se poi le informazioni fornite dalla onlus «siano complete, accurate, non fuorvianti, pubbliche», e se quelle dichiarate pertinenti su tutte le parti coinvolte e sul rapporto con terzi siano conformi e interamente pubbliche».
Gli eurodeputati chiedono quindi trasparenza sui rapporti finanziari con Forza Nuova, sui legami con l’estrema destra e sui fondi opachi, perché – scrive Zan su Instagram – «è inaccettabile che esponenti del governo aprano le porte a organizzazioni eversive».
In parlamento
Gilda Sportiello, deputata del Movimento 5 stelle, aveva portato la questione in aula alla Camera. «Un’inchiesta a dir poco inquietante», l’ha definita. «Se un portavoce di un’associazione privata ideologicamente orientata come Pro Vita e Famiglia, dopo le dimissioni di un capo di gabinetto nominato da un ministro di un paese democratico si ritiene soddisfatto per aver ottenuto le sue dimissioni; e aggiunge che questo deve essere da monito per il governo, questo è qualcosa di estremamente inquietante. E se queste associazioni, come scritto in questi articoli, hanno dei legami con un’associazione neofascista come Forza Nuova e con il suo leader, allora forse il governo deve venire in quest’aula a riferire», aveva detto in aula, riferendosi alle dimissioni di Francesco Spano, ex capo di gabinetto di Alessandro Giuli.
Il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha invece depositato un’interrogazione parlamentare a Giorgia Meloni e al ministro della Giustizia Carlo Nordio: «Spieghino i rapporti che Fratelli d’Italia ed alcuni esponenti del governo hanno con l’associazione Pro Vita che, secondo quanto risulta da un articolo di Domani, ha instaurato rapporti stretti con il movimento neofascista guidato da Roberto Fiore, Forza Nuova. Dall’inchiesta emergerebbero documenti che rivelano transazioni immobiliari significative tra la stessa Forza Nuova e il movimento Pro Vita», ha affermato Bonelli.
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