Si chiama Nuno Wahnon Martins la persona arrestata giovedì in Francia su mandato della procura federale belga. È lui, secondo la testata Expresso, il portoghese coinvolto nel caso di sospetta corruzione di europarlamentari a beneficio di Huawei, colosso cinese delle telecomunicazioni. Secondo i magistrati belgi, che stanno conducendo l'inchiesta e non hanno comunicato finora i nomi delle persone indagate, una società gestita da Wahnon Martins sarebbe stata usata per veicolare le tangenti pagate da Huawei.

Da quanto è riuscito a ricostruire Domani, Wahnon Martins è stato fino al 2019 consigliere politico per le questioni mediorientali di Fulvio Martusciello, eurodeputato italiano di Forza Italia, partito di cui è attualmente capo delegazione al Parlamento europeo.

Avvocato tributarista, iscritto al registro dei lobbisti europei per conto dell'italiano Istituto Milton Friedman, Wahon Martins verrà estradato in Belgio per essere ascoltato dal giudice istruttore che si sta occupando del caso. In Portogallo è stata perquisita la sua abitazione e alcuni uffici considerati a sua disposizione.

Secondo le informazioni pubblicate dallo stesso Wahon Martins, attualmente l'uomo lavora come consulente dello studio Legal Latin Advisors e come capo dell'ufficio di Bruxelles della società di lobbying Nostrum Partners. Dal 2019 al 2021 è stato direttore degli affari Ue per la European Paper Packaging Alliance, associazione che rappresenta gli interessi dei produttori degli imballaggi in carta. Il suo rapporto di lavoro con l'onorevole Martusciello risale invece al periodo precedente.

Dal 2015 al 2019 Wahon Martins lavorava come «consulente del presidente della delegazione del Parlamento europeo per i rapporti con Israele». Chi era questo presidente? Proprio Martusciello, che ha rivestito la carica da ottobre 2014 a luglio 2019.

Martusciello è in Forza Italia dai tempi della fondazione del partito. È stato assessore alle attività produttive della Regione Campania tra il 2013 e il 2014, nella giunta Caldoro, poi eletto al Parlamento europeo dove siede ancora oggi. Fedelissimo di Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli Esteri e segretario del partito. Nel 2022 lo stesso Tajani, eletto nel frattempo alla Camera, gli ha lasciato il posto di capodelegazione di Forza Italia a Strasburgo.

Nell'agosto scorso Martusciello si è autocandidato alla presidenza della Regione Campania, ottenendo anche il sostegno di Manfred Weber, presidente del Ppe (il partito europeo di cui fa parte Forza Italia). Negli anni in cui Martusciello rivestiva il ruolo di capo della delegazione Ue per le relazioni con Israele, Tajani è stato prima vice e poi presidente del Parlamento europeo. Con la comunità ebraica, anche Wahon Martins ha una relazione speciale: mentre assisteva Martusciello, svolgeva il ruolo di direttore per gli affari europei dello European Jewish Congress, associazione registrata nel registro dei lobbisti Ue.

Come abbiamo raccontato giovedì, la procura federale belga ha perquisito la sede di Huawei a Bruxelles, le abitazioni dei suoi lobbisti e ha disposto il sequestro dell'ufficio che, fino a prima del luglio 2024, era occupato dagli assistenti di Martusciello. Secondo Politico.eu, sono stati messi i sigilli anche alla stanza di Adam Mouchtar, assistente dell'europarlamentare liberale bulgaro Nikola Minchev. La procura ha comunicato di aver arrestato finora «diversi individui» con le accuse di corruzione, falso, falsificazione di documenti e organizzazione criminale. I magistrati pensano di aver scoperto un giro di tangenti, pagate dal 2021 a oggi a diversi europarlamentari, di cui avrebbe beneficiato Huawei. Le mazzette avrebbero assunto la forma concreta di regali come viaggi, biglietti per partite di calcio, telefoni ma anche denaro contante e bonifici veicolati tramite una società portoghese.

Il Parlamento europeo ha fatto sapere di aver deciso, a titolo precauzionale, di sospendere con effetto immediato l'accesso alle sue sedi ai rappresentanti di Huawei, almeno fino al termine delle indagini.

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