- Dall-E è solo una delle tante piattaforme di AI text to image che sono nate negli ultimi anni, come Runway, Midjourney, Jasper Art o BigSleep. E ogni giorno se ne aggiungono di nuove.
- Nello specifico, le immagini che vedete sono otto variazioni di “Ops mi è caduta la crostatina al limone” dello chef tristellato Massimo Bottura.
- Il dibattito è aperto ma al momento l’unica cosa sicura è che no, le AI non sostituiranno i fotografi, perché non hanno ancora il corredo creativo del cervello umano
Se vi state chiedendo perché le foto stampate su questa pagina sono strane, è perché non sono foto. Quelle che vedete sono immagini realizzate da una AI o intelligenza artificiale.
Nello specifico, sono create con Dall-E, un sistema che crea immagini (dal foto-realistico al pittorico) a partire da una descrizione fornita sotto forma di testo, attraverso l’analisi di un enorme database di contenuti visivi già presenti online.
Dall-E è solo una delle tante piattaforme di AI text to image che sono nate negli ultimi anni, come Runway, Midjourney, Jasper Art o BigSleep. E ogni giorno se ne aggiungono di nuove.
La crostatina di Bottura
Nello specifico, le immagini che vedete sono otto variazioni di “Ops mi è caduta la crostatina al limone” dello chef tristellato Massimo Bottura, a cui chiedo scusa per aver usato come cavia una sua ricetta, un piatto divenuto molto famoso e che porta nel nome un riferimento molto preciso e descrittivo della sua forma.
La scelta del piatto deriva dalla metodologia di utilizzo di questi sistemi, che, a partire da una riga di testo in inglese, definita e quanto più accurata possibile, creano delle immagini interpolate a partire da un database online pressoché infinito.
Potremmo quindi scrivere “pizza” e ottenere la riproduzione della pizza più comune online, la margherita, oppure indicare in maniera precisa che vorremmo vedere a pepperoni pizza on a wooden table with silver cutlery and a glass of red beer with a sunset view e ottenere proprio quell’immagine, o qualcosa che le si avvicina molto.
Avere un’idea
Sempre a discrezione del sistema, perché il livello di controllo dell’utente è ancora piuttosto basso e deve essere affinato tentativo dopo tentativo, calibrando gli input sulla base dell’idea che ci siamo fatti dell’immagine finale.
I risultati sono stati decisamente esaltanti, con molti limiti da una parte, come la riproduzione delle mani per esempio, ed enormi potenzialità dall’altra, soprattutto per quelle immagini più “standard”, tipo stock photography, che tra qualche anno rischiano di subire una forte concorrenza da parte delle immagini tramite intelligenza artificiale.
L’utilizzo delle AI per la creazione di immagini è un tema molto sentito nelle community legate al mondo dell’arte. C’è chi grida al miracolo per un mezzo che, nonostante la sua giovane età, fornisce già dei risultati notevoli.
E poi c’è chi esclude che i prodotti delle intelligenze artificiali si possano definire “arte”, anche perché esulano dalla capacità umana di creazione e riproduzione di immagini, siano esse pittoriche o fotografiche. In mezzo a queste due fazioni si collocano però tante persone che seguono con interesse e stanno studiando le possibilità che le AI mettono a disposizione dei creativi, spaziando dal mondo dell’illustrazione a quello delle graphic novel.
Nel mentre, un’illustrazione realizzata con Midjourney ha anche vinto un premio. Ma questa è un’altra storia.
Sostituiremo gli chef?
Mi sono chiesto: c’è qualcosa in cui questa AI può aiutare, migliorare o sviluppare la fotografia di cibo? E ancora prima: come funziona davvero? Le AI sostituiranno i fotografi? Ma soprattutto che c’entra Massimo Bottura di Osteria Francescana?
Il dibattito è aperto ma al momento l’unica cosa sicura è che no, le AI non sostituiranno i fotografi, perché non hanno ancora il corredo creativo del cervello umano: una AI potrebbe ricreare la crostata di Bottura (anche se male) ma non può crearne l’idea iniziale, lo spunto creativo.
E questo vale per tutti i campi in cui può essere applicata. Abbiamo di fronte un mezzo interessante e potente, ma pur sempre un mezzo creato da persone per servire persone e che, con i suoi limiti, potrebbe essere paragonato a un apprendista più che a un artista.
Il dibattito digitale
La cosa importante è però la discussione che si sta creando attorno al sistema, come per gli Nft: il dibattito artistico si sposta sempre più verso il digitale e apre numerose porte su nuovi mondi, che accendono nuovi interrogativi, portando ancora una volta a riflettere sulla definizione stessa di arte.
Senza dimenticare la sua storia, anche molto recente, i suoi protagonisti, le sue radici. Come la crostata di Bottura, che cambia forma, eppure mantiene in sé gli stessi ingredienti di sempre. O quasi.
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