L’Istat registra un decremento nelle nascite, scese sotto le 400mila unità per la prima volta in 160 anni. Aumenta, di contro, il tasso di mortalità nel paese
I nuovi dati dell’Istat sulla natalità in Italia rilevano un calo delle nascite. Per la prima volta in 160 anni sono state sotto le 400mila.
Gli indicatori demografici, diffusi nella mattina di venerdì 7 aprile 2023, rilevano 393mila bambini nati nel 2022 e fotografano una situazione preoccupante per il paese: «Meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti», secondo il rapporto Istat. L’incremento delle nascite è fermo al 2008, mentre prosegue il calo demografico, che il report individua soprattutto nel sud Italia.
Non è un paese per giovani
Se le nascite in Italia sono ai minimi storici, la motivazione non risiede però esclusivamente nella scelta di molte coppie di non avere figli.
L’Istat, infatti, attribuisce il fenomeno al «calo dimensionale» e all’invecchiamento progressivo delle donne in età fertile.
Pesa, in questo senso, anche l’aumento nel numero dei decessi: 713mila nel 2022. Nei mesi più critici per la fascia fragile della popolazione (dicembre e gennaio, luglio e agosto) si è concentrato il 40 per cento delle morti totali del paese, legate alle condizioni climatiche emergenziali.
Più ottimistici sono i dati sulla speranza di vita, lievemente in aumento per gli uomini rispetto agli anni precedenti (80,5 anni), ma stazionaria per le donne (84,4 anni).
Secondo l’Istat, questo rallentamento per la popolazione femminile, più sensibilizzata sul tema della prevenzione, risente della crisi del sistema sanitario acuitasi con la pandemia, che ha ostacolato la programmazione di visite e controlli medici.
Diminuiscono i residenti
In questo quadro, l’Istat registra anche una diminuzione nei residenti in Italia: sono circa 58 milioni e 851mila unità le persone residenti nel paese nel 2023, 179mila in meno rispetto all’anno precedente. C’è, invece, un aumento degli stranieri in Italia: 5 milioni e 50mila individui quest’anno, ovvero 20mila in più rispetto al 2022.
Le preoccupazioni nel paese
«In Italia non si fanno più figli, a certificarlo è l’Istat. Dopo aver affrontato le "piaghe" dei rave, della carne sintetica e della lotta al linguaggio forestiero, il Governo può dire al Paese cosa intende fare? La questione demografica dev'essere la priorità in agenda» scrive su Twitter Chiara Gribaudo, vicepresidente del Pd.
Anche Enzo Amendola, capogruppo del Pd in commissione Esteri della Camera, in un tweet esterna la preoccupazione rispetto ai dati emersi e cita De Gasperi sull’attenzione che uno statista deve avere per le generazioni future.
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