Il 7 novembre scorso, durante un incontro al ministero delle Imprese, Beko ha presentato un piano industriale preliminare, in cui ha evidenziato le difficoltà nei settori della refrigerazione e del lavaggio, manifestando l’intenzione di concentrarsi sul settore del cooking, che include la produzione di forni e piani cottura. Secondo fonti sindacali il piano annunciato prevede esuberi per 1.935 dipendenti
La Beko-ex Whirlpool ha annunciato il piano per l'Italia che prevede 1.935 esuberi al livello nazionale. È quanto trapela da fonti sindacali, mentre è ancora in corso al Mimit con azienda, sindacati e tecnici del ministero e presieduto dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto. Sarebbe prevista la chiusura di Siena, Comunanza (Ascoli Piceno) e della linea del freddo a Cassinetta.
Le chiusure e gli esuberi sarebbero previsti nel piano per l'Italia comunicato dalla multinazionale turca, un annuncio che arriva dopo 12 anni di cassa integrazione tra ex Whirlpool e Beko Europe.
La storia
La vicenda iniziata il 17 gennaio 2023, con l’annuncio della cessione – approvata definitivamente il 7 marzo successivo – da parte di Whirlpool del 75 per cento delle sue attività nell’area comprendente Europa, Medio Oriente e Africa, un’operazione che ha consegnato ai turchi il controllo di cinque stabilimenti nella Penisola. Il piano prevedeva il licenziamento di circa quattromila lavoratori solo in Italia.
Il 7 novembre scorso, durante un incontro al ministero delle Imprese, Beko ha presentato un piano industriale preliminare, in cui ha evidenziato le difficoltà nei settori della refrigerazione e del lavaggio, manifestando l’intenzione di concentrarsi sul settore del cooking, che include la produzione di forni e piani cottura. Un piano che era già un campanello di allarme per gli stabilimenti italiani di cui è prevista la chiusura.
Il ministro Adolfo Urso ha provato a tranquillizzare i dipendenti, dichiarando che con l’esercizio del golden power, sarà possibile tutelare l’occupazione. Ma al momento il quadro è molto preoccupante per quasi duemila lavoratori.
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