Gli investigatori hanno immortalato l’uso improprio delle auto blu della Regione Siciliana in mesi di pedinamenti: il tragitto della sostanza andava dallo chef Mario Di Ferro al presidente dell’Assemblea regionale siciliana
La cocaina viaggiava con le auto blu della Regione Siciliana, con tanto di autista. Lo hanno immortalato gli investigatori del Sisco e della squadra mobile di Palermo in mesi di pedinamenti, intercettazioni audio e video.
Uno dei destinatari era l'ex presidente dell'Assemblea regionale siciliana e uno dei leader di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, che non è indagato. Secondo gli investigatori, si riforniva dal ristoratore Mario Di Ferro, arrestato questa notte e messo ai domiciliari. In carcere sono finiti invece i due spacciatori che rifornivano il gestore di Villa Zito: Gioacchino e Salvatore Salamone. Altri tre indagati hanno invece l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: si tratta dei collaboratori di Di Ferro a Villa Zito Pietro Accetta, Gaetano Vara e Giuseppe Menga.
I provvedimenti
Lo chef palermitano Mario Di Ferro è agli arresti domiciliari. La gip Antonella Consiglio ha disposto una misura cautelare per sei persone alle quali vengono contestati, a vario titolo, diversi episodi di vendita e cessione di droga a clienti della "Palermo bene".
Tra gli indagati c'è appunto lo chef di Villa Zito Mario Di Ferro, accusato nel provvedimento di aver procurato e ceduto cocaina, tra gli altri, all'ex presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè che però non è indagato. I primi approfondimenti hanno rivelato che Di Ferro era protagonista di un'intensa attività di vendita di cocaina a una selezionata clientela.
«Ognuno di noi qualche errore nella vita lo ha fatto. L'importante è essere a posto con la propria coscienza», ha detto Miccichè. «Le feste Di Ferro erano molto divertenti, ma non ho mai visto droga».
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