Omar al Aroub appare sorridente in una foto scattata nella sera del 19 luglio 2021 a Tokyo. Al suo fianco c’è un istruttore di lotta della federazione nazionale siriana e dietro di loro un’installazione raffigurante i cinque cerchi olimpici. Il 31 agosto del 2023 Al Aroub pubblica sul suo profilo Facebook un’altra foto scattata all’estero. Questa volta è da solo e dietro di lui c’è la Torre Eiffel. Ad accomunare le due foto c’è la sua partecipazione nella delegazione siriana alle Olimpiadi.

Nell’agosto dello scorso anno al Aroub si trovava a Parigi in qualità di presidente del Comitato paralimpico nazionale siriano e di vicepresidente della Federazione sportiva siriana per partecipare a un incontro organizzativo delle Paralimpiadi. Tra il suo viaggio a Tokyo e quello a Parigi al Aroub ha pubblicato un’altra foto in cui appare di fianco al presidente siriano Bashar al Assad, al quale ha mostrato tutta la sua fedeltà durante la rivoluzione siriana del 2011.

All’epoca al Aroub era ai vertici della National union of syrian students (Nuss) di Aleppo, il sindacato universitario. Nei giorni più intensi della rivoluzione, l’organizzazione è diventata un organo al servizio del regime: i suoi vertici hanno “venduto” ai servizi di sicurezza governativi gli studenti che partecipavano alle manifestazioni di massa. Sono anche accusati di aver compiuto pestaggi, torture e sparizioni, e Omar al Aroub sarebbe stato complice di quei crimini. In questi giorni sta circolando online una petizione indirizzata al presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach.

È stata scritta da Noor Altal e firmata anche da The Syria Campaign e Syrian British Consortium, due importanti organizzazioni a difesa dei diritti umani che raccolgono le testimonianze sui crimini commessi dal regime siriano. Nel testo chiedono che al Aroub venga bandito dai Giochi. Il Comitato paraolimpico internazionale ha risposto al Deutsche Welle sul caso: «Per quanto riguarda tali accuse, ci sono molte altre organizzazioni, tra cui la Corte penale internazionale, che sono nella posizione migliore per indagare sulla loro veridicità o meno». Mentre quello siriano ha negato le accuse, affermando che sono di natura politica.

La lettera

«Mentre ero all’università di Damasco sono stata arrestata e torturata dai membri della Nuss, il braccio armato de facto del regime nel campus, che mi hanno consegnato ai servizi di sicurezza. Lì sono stata torturata di nuovo e mi sono rimaste delle cicatrici mentali che non dimenticherò mai. Ho cercato rifugio in Europa con la mia famiglia e pensavo che qui sarei stata lontana dai criminali di guerra. Tuttavia, ora ho saputo che Omar al Aroub, che ha ordinato la detenzione, la tortura e l’uccisione di studenti universitari manifestanti durante la rivoluzione siriana, dovrebbe essere accolto a Parigi 2024», si legge nella lettera scritta da Noor Altal.

«Nel 2011 – continua – Aroub ha detto ai responsabili degli organi amministrativi della Nuss di Aleppo di reprimere le proteste “a tutti i costi”, incoraggiando coloro che erano sotto il suo comando a infliggere la massima violenza contro i manifestanti. Ha ordinato ai responsabili delle residenze studentesche di gettare gli studenti oppositori del regime dalle finestre del quarto piano». Nei mesi scorsi il team investigativo del Syrian British Consortium ha pubblicato un rapporto in cui si evidenzia come la Nuss, nata negli anni ‘60, è stata sotto il controllo del partito Baath della famiglia Assad che detiene il potere dal 1971. Non è un caso se tra i siriani sanzionati dagli Stati Uniti c’è anche Mohammed Ammar Saati, membro di rilievo del partito Baath ed ex presidente della Nuss.

«A Saati – si legge sul sito del Dipartimento del Tesoro americano – viene attribuita l’idea di aver fondato le “Brigate Baath”, un gruppo di studenti combattenti volontari che hanno fanno parte delle forze armate siriane. Il gruppo di miliziani ha combattuto sotto l’esercito siriano, pur rimanendo sotto il controllo del partito Baath. Sotto la guida di Saati, la Nuss ha reclutato studenti». Nelle brigate Baath ha militato anche al Aroub prima della sua nuova carriera nel mondo istituzionale sportivo siriano.

Condanne e arresti

Negli ultimi anni si sono celebrati in Europa processi contro cittadini siriani accusati di aver commesso crimini atroci. Nella città tedesca di Coblenza Anwar Raslan, ex colonnello dell’apparato poliziesco, è stato condannato nel gennaio del 2022 all’ergastolo. Un suo sottoposto ha ricevuto invece una pena di 4 anni e mezzo. A maggio, in Francia, tre alti ufficiali siriani sono stati condannati all’ergastolo per concorso in crimini di guerra.

La caccia ai torturatori prosegue ancora oggi. All’aeroporto di Los Angeles è stato arrestato nei giorni scorsi Samir Ousman al-Sheikh, un ex ufficiale militare accusato di torture. Stava per imbarcarsi in un volo per il Libano.

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