Entra in vigore in Scozia la legge contro la povertà mestruale che era stata approvata nel 2020. Le donne che si trovano in gravi ristrettezze economiche potranno avere gratis i prodotti per il ciclo mestruale all'interno delle strutture pubbliche, incluse le scuole e le università
Dal 15 di agosto in Scozia è entrata ufficialmente in vigore la legge promossa dalla senatrice laburista Monica Lennon, che prevede la distribuzione gratis di prodotti per il ciclo mestruale, come gli assorbenti, all’interno delle strutture pubbliche, incluse le scuole e le università.
La senatrice ha esultato su Twitter per il risultato raggiunto dopo circa tre anni dalla proposta di legge avvenuta nel 2019, approvata nel novembre 2020 e approvata ieri.
Lennon ha rivendicato che con questa legge finalmente finisce l’ingiustizia legata alla “period poverty”, ovvero il fatto che le poche risorse finanziare non permettevano a molte donne di comprare prodotti come gli assorbenti. Ha poi sottolineato come già prima di questa ultima ratifica le istituzioni scozzesi si fossero mobilitate per garantire i prodotti igienici gratis alla comunità.
La legge è già un simbolo a livello globale delle battaglie femminili per debellare lo stigma economico intorno al ciclo mestruale, che secondo le stime della Lennon riguarda il 20 per cento della popolazione femminile scozzese.
Le iniziative negli altri paesi
Uno dei primi a congratularsi è stato il sindaco di Londra Sadiq Khan. Che ha sottolineato l’importanza di cancellare la “period poverty”. L’Inghilterra non ha ancora preso un iniziativa così forte però sicuramente ha iniziato ad affrontare la questione. Nel gennaio 2021 ha ridotto l’Iva sugli assorbenti al 5 per cento e già dal 2019 sono attivi programmi di distribuzione gratuita nelle scuole.
I paesi nel mondo che hanno tolto completamente l’Iva sui prodotti igienici femminili sono pochissimi tra i quali Kenya, Australia, India e alcuni stati degli Usa. In realtà in moltissimi paesi invece l’Iva sugli assorbenti è molto alta ed è assimilabile a quella per i beni di lusso.
In Italia
In Italia avevamo una situazione di questo tipo fino a l’anno scorso, con l’Iva che aveva raggiunto il 22 per cento. Nel 2021 grazie alla pressione di associazioni e di alcuni parlamentari si è arrivati al 10 per cento, ma la quota rimane una delle più alte in Europa. Per fare alcuni esempi in Germania è al 7 per cento, in Lussemburgo al 3, in Francia al 5,5 e in Belgio 6. I promotori del taglio dell’Iva per gli assorbenti in Italia ora vorrebbero arrivare ad un Iva al 4 per cento cioè il livello applicato ai beni considerati di prima necessità.
Intanto diversi paesi europei vorrebbero cambiare la legislazione e introdurre nuove norme come il congedo da lavoro mestruale e la distribuzione gratuita degli assorbenti nelle scuole e sull'abbassamento dell'Iva, in questo senso si stanno muovendo Spagna e Germania.
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