Secondo i giornali inglesi, le due squadre avrebbero «pronta la documentazione per sganciarsi» dalla nuova competizione. Decisive le critiche dei rispettivi tifosi e di alcuni giocatori. E adesso anche il Liverpool è indeciso
Non c’è tempo per annoiarsi con la querelle legata alla Superlega, la nuova competizione di calcio annunciata qualche giorno fa da 12 grandi club europei e che ha scatenato un terremoto di polemiche tra le squadre fondatrici e l’Uefa. Il Manchester City e il Chelsea, secondo quando riportano i giornali inglesi, hanno deciso di lasciare la competizione.
Il club di Roman Abramovich «avrebbe già preparato la documentazione per sganciarsi», forse spinto anche dalle proteste dei tifosi Blues che nel pomeriggio di oggi si erano radunati a centinaia fuori dallo Stamford Bridge per manifestare contro la Superlega. La decisione del City, invece, segue le forti dichiarazioni di Pep Guardiola, allenatore dei Citizen, che oggi ha manifestato tutto il suo scetticismo circa il nuovo torneo: «Quando non esiste relazione tra l'impegno e il risultato, non è più sport», ha detto il tecnico catalano.
Guardiola non ha risparmiato tuttavia una stoccata all’Uefa: «Arrivati a questo punto, la Uefa ha fallito. Devono darci chiarimenti. Abbiamo lottato per ottenere cinque titoli nella stagione più dura di sempre a causa della pandemia e le persone hanno combattuto per se stesse. Tutti stanno lottando in questa situazione. Dobbiamo andare avanti insieme il più possibile, ma allo stesso tempo, non essere cinici. Ognuno pensa a se stesso, anche la Uefa».
Liverpool in bilico
Adesso la patata bollente è passata tra le mani degli altri quattro club iscritti alla Superlega: Arsenal, Tottenham, Manchester United e Liverpool. Secondo i media inglesi, i Reds sarebbero sul punto di seguire l’esempio del City e del Chelsea e lasciare il torneo. Il capitano Jordan Henderson, infatti, ha convocato un vertice di emergenza con i suoi pari delle altre squadre di Premier League. Un gesto spinto dalle proteste dei tifosi del Liverpool e dalle dichiarazioni di ieri del tecnico, Jurgen Klopp: «Non ci piace e la dirigenza non ci ha coinvolti», ha detto l’allenatore.
In Inghilterra, del resto, in questi giorni sono state tante le manifestazioni contro l’organizzazione della Superlega. Il premier, Boris Johnson, ha detto che farà «di tutto» per opporsi alla competizione, mentre prima della partita tra il Liverpool e il Leeds, la squadra allenata da Marcelo Bielsa è scesa in campo con magliette con le scritte «il calcio è dei tifosi» e «la Champions League dovete conquistarvela». Proteste, queste, che sembravano determinanti. Fino alla clamorosa decisione di Chelsea e City.
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