- La favolosa plusvalenza ottenuta dai Santanché - La Russa con la vendita lampo della villa di Forte dei Marmi nasconde un altro segreto, che Domani può rivelare. È noto infatti che il 12 gennaio scorso, quando Dimitri Kunz e la sua partner d’affari Laura De Cicco hanno versato al sociologo Francesco Alberoni i 2,45 milioni di euro pattuiti per l’acquisto dell’immobile, poi rivenduto 58 minuti dopo a un milione in più.
- Adesso però risulta dagli atti che la coppia di soci è riuscita a saldare il conto grazie al denaro che aveva già ricevuto da Antonio Rapisarda, acquirente finale dell’immobile. Letto attraverso i documenti ufficiali, il ruolo di Kunz, compagno della ministra del Turismo, e di De Cicco, moglie del presidente del Senato, finisce quindi per assomigliare a quello di semplici intermediari. In sostanza, Kunz e De Cicco hanno intascato a gennaio un profitto di un milione (al lordo delle tasse) anticipando di tasca propria sei mesi prima solo 350 mila euro.
- «Ho chiesto a Laura De Cicco di condividere con me il rischio esistente in questa operazione immobiliare», ha dichiarato ancora Kunz, anche se, alla luce dei tempi e dei modi in cui è stata creata la provvista per l’acquisto della villa, il rischio finisce per apparire piuttosto ridotto. Vale la pena ribadire un dato di fatto che emerge dalle carte: a ottobre del 2022, tre mesi dopo aver anticipato i 350 mila euro fissati nel preliminare con Alberoni, Kunz e De Cicco avevano già recuperato ampiamente il loro investimento inziale grazie al milione versato da Rapisarda come caparra.
La favolosa plusvalenza ottenuta dai Santanchè - La Russa con la vendita lampo della villa di Forte dei Marmi nasconde un altro segreto, che Domani può rivelare. È noto infatti che il 12 gennaio scorso, Dimitri Kunz e la sua partner d’affari Laura De Cicco hanno versato al sociologo Francesco Alberoni i 2,45 milioni di euro pattuiti per l’acquisto dell’immobile, poi rivenduto 58 minuti dopo a un milione in più.
Adesso però risulta dagli atti che la coppia di soci è riuscita a saldare il conto grazie al denaro che aveva già ricevuto da Antonio Rapisarda, acquirente finale dell’immobile. Letto attraverso i documenti ufficiali, il ruolo di Kunz, compagno della ministra del Turismo, e di De Cicco, moglie del presidente del Senato, finisce quindi per assomigliare a quello di semplici intermediari. In sostanza, Kunz e De Cicco hanno intascato a gennaio un profitto di un milione (al lordo delle tasse) anticipando di tasca propria sei mesi prima solo 350 mila euro.
Il dato emerge dalla lettura incrociata degli atti catastali e notarili delle compravendita siglate ufficialmente il 12 gennaio 2023 in due studi notarili diversi e nel giro di un’ora. Le carte confermano che il prezzo di 2,45 milioni di euro pagato da Kunz e De Cicco ad Alberoni proviene per intero da due bonifici versati il 10 gennaio da Rapisarda. inoltre, a ottobre dell’anno scorso, lo stesso Rapisarda aveva già anticipato un milione di euro al momento della firma del preliminare d’acquisto della villa immersa nel verde del parco della Versiliana.
Questo vuol dire che quando Kunz e De Cicco si sono presentati davanti al notaio per comprare la casa di Alberoni avevano già ricevuto quanto pattuito in anticipo per la vendita di quello stesso immobile: a ottobre il milione di caparra e a gennaio il saldo di 2,45 milioni.
A quel punto il cerchio si chiude velocemente. il 12 gennaio alle 9.20 del mattino, Elisabetta Nati, l’avvocata milanese che rappresenta il sociologo, riceve una serie di assegni circolari per un importo di 2,45 milioni, somma proveniente per intero dai bonifici di Rapisarda. Un’ora dopo, alle 10.18 il medesimo Rapisarda firma il rogito con cui diventa proprietario dell’immobile per 3,45 milioni, prezzo già saldato con i bonifici di due giorni prima.
Indaga la finanza
Nel racconto di Kunz, il doppio rogito di gennaio non è altro che la tappa finale di un’operazione complessa «durata più di un anno», come ha messo nero su bianco il compagno della ministra in una nota diffusa in risposta agli articoli di questi giorni. Tra l’altro, per sbloccare la transazione, è stato necessario appianare alcune questioni legali legate all’eredità della moglie di Alberoni, Rosa Giannetta, scomparsa nel 2021.
«Ho chiesto a Laura De Cicco di condividere con me il rischio esistente in questa operazione immobiliare», ha dichiarato ancora Kunz, anche se, alla luce dei tempi e dei modi in cui è stata creata la provvista per l’acquisto della villa, il rischio finisce per apparire piuttosto ridotto.
Vale la pena ribadire un dato di fatto che emerge dalle carte: a ottobre del 2022, tre mesi dopo aver anticipato i 350 mila euro fissati nel preliminare con Alberoni, Kunz e De Cicco avevano già recuperato ampiamente il loro investimento inziale grazie al milione versato da Rapisarda come caparra.
Difficile negare, quindi, che l’operazione presenta alcuni elementi di anomalia. Tanto che, come scritto dal quotidiano La Stampa dopo lo scoop di Domani, la doppia compravendita della villa di Forte dei Marmi ha attirato l’attenzione dei detective dell’antiriciclaggio di Banca d’Italia.
Autorevoli fonti vicine al dossier confermano che esiste una relazione sui movimenti finanziari sospetti relativi alla compravendita. Relazione che è stata acquisita dalla Guardia di Finanza di Milano che insieme alla Procura del capoluogo lombardo sta eseguendo verifiche preliminari sulla compravendita e la plusvalenza di Kunz e De Cicco.
L’affare sul quale indagano i pm coordinati dalla procuratrice aggiunta Laura Pedio lega i destini delle famiglie Santanchè – La Russa all’inchiesta madre sulla galassia societaria Visibilia, le aziende sull’orlo del fallimento della ministra del Turismo.
L’intreccio con Visibilia
L’operazione di acquisto e vendita potrebbe infatti aver aiutato Kunz e la ministra del Turismo a mettere da parte un gruzzolo in un momento di grossa difficoltà, con le aziende gonfie di debiti e i creditori, tra cui fisco e banche, che chiedevano di rientrare.
La cronaca di quei giorni è un crescendo di brutte notizie per le aziende della ministra. Da tempo in difficoltà, con i bilanci in perdita cronica e i revisori che si rifiutano di certificare i conti del 2021, a giugno del 2022 Visibilia viene denunciata da un gruppo di piccoli azionisti guidati da Giuseppe Zeno. L’8 luglio il tribunale nomina un curatore speciale per Visibilia Editore.
Dodici giorni più tardi, il 20 luglio, Kunz e De Cicco firmano il contratto preliminare per l’acquisto della villa di Alberoni, il sociologo 93enne che nel 2019 si era candidato alle elezioni europee (non eletto) nelle liste di Fratelli d’Italia, lo stesso partito di La Russa e Santanchè. Il 7 ottobre successivo ecco che entra in scena Rapisarda, frequentatore di Forte dei Marmi, del Twiga, amico di Kunz e della famiglia La Russa.
Rapisarda è l’uomo della provvidenza o forse, meglio, del cash. Quel giorno Kunz - De Cicco firmano un nuovo preliminare, questa volta di vendita con l’acquirente generoso Rapisarda, il quale opziona la dimora a due passi dal Twiga di Briatore mettendo sul piatto in anticipo un milione di euro, garantendo il saldo nel momento di stipula del rogito.
Una buona notizia per le famiglie Santanchè – La Russa, soprattutto per la prima che stava navigando in acque burrascose: nemmeno 20 giorno dopo( 24 ottobre) il pm di Milano Roberto Fontana (oggi al Csm) invia al tribunale fallimentare la prima richiesta di liquidazione giudiziale per Visibilia Editore: «Rilevato che dal prospetto analitico delle iscrizioni a ruolo a carico della società debitrice, trasmesso dall'Agenzia delle Entrate, risultano debiti iscritti a ruolo per un importo complessivo pari ad euro 984.667,14, con data di notifica delle prime cartelle a partire dal 2018», è scritto nel documento.
Un milione, come la caparra versata da Rapisarda. L’incrocio di date fa traballare pure la versione fornita a Domani da Rapisarda: «Cercavo una casa a Forte dei Marmi, Dimitri aveva acquistato da tempo l’abitazione e non voleva neppure vendermela». Strano, perché dalle carte catastali sembra quasi che Kunz e De Cicco non aspettassero altro che si materializzasse il compratore ideale, disposto a mettere il denaro anche loro che così hanno potuto pagare Alberoni e poi darla a Rapisarda.
A ottobre 2022 Kunz era ancora amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione di Visibila Editore, una delle prime a finire nel mirino della procura e della sezione fallimentare del tribunale di Milano. Negli stessi mesi è il protagonista principale della plusvalenza milionaria sulla casa. Insieme alla moglie di La Russa, grande amico, consigliere sulle faccende di Visibilia e sponsor politico di Santanchè.
Tra i retroscena emersi in queste settimane merita una menzione il suggerimento dato dal presidente del Senato a Santanchè. Entrambi già con ruoli di governo, La Russa avrebbe detto alla ministra di evitare a tutti i costi il fallimento per salvarsi dall’eventuale indagine per bancarotta. Non sappiamo se La Russa lo abbia detto in inglese citando il whatever it takes di Mario Draghi, di certo Santanchè e Kunz si sono dati molto da fare.
Ora però tutti questi passaggi di denaro per la villa in Versilia hanno destato i sospetti dell’antiriciclaggio, che ha così monitorato i flussi della moglie del presidente del Senato e del fidanzato del ministro.
Di fronte ale nuove rivelazioni di Domani sulla sorprendente e fortunata operazione immobiliare in Versilia, Santanchè ha reagito con nuove minacce di querele contro i giornali. Ieri, in occasione di un convegno organizzato da Confagricoltura la ministra del Turismo si è detta tranquilla : «Mi arricchirò con le querele», ha aggiunto. Per guadagnare di più e rapidamente però potrebbe chiedere consiglio al suo fidanzato, socio d’affari e coindagato per Visibilia, ma soprattutto maestro di plusvalenze lampo.
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