L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato diversi procedimenti istruttori nei confronti di alcuni influencer che promettono guadagni facili e certi. Tra gli altri è sotto indagine Luca De Stefani, titolare della Big Luca International Consulting, la società che lo scorso agosto aveva dato vita a “Scuola Per Ricchi”: sulla carta un’accademia virtuale, costosissima, nella quale si impara a fatturare sul web, nella pratica un sistema di tipo piramidale nel quale ogni iscritto è indotto a reclutare nuovi affiliati per poter guadagnare cifre garantite come esorbitanti ma che quasi sempre si rivelano nulle.

La carriera

De Stefani ha fatto carriera con My Online Business Education (Mobe), una piattaforma americana di videocorsi che ufficialmente avrebbe dovuto insegnare ai propri allievi a fatturare mensilmente migliaia di dollari con il marketing digitale ma che in realtà nascondeva uno schema piramidale e quindi fraudolento. Motivo per cui, nel 2020, venne sequestrata dalla Federal Trade Commission statunitense che aveva anche indagato tre individui e nove aziende accusandole di aver rubato più di 125 milioni a migliaia di consumatori: «il modo per ottenere un reddito a sei cifre - aveva infatti spiegato l’Autorità Usa - consisteva nel vendere abbonamenti allo stesso programma ad altre persone, guadagnando commissioni lungo il percorso». Ma la maggior parte delle persone inserite in questo tipo di programma non riesce mai a rientrare nell’investimento inziale, in America come in Italia.

Oltre De Stefani, sono finiti sotto la lente dell’Antitrust anche Luca Marani, Alessandro Berton e Davide Caiazzo: tutti e quattro «pubblicherebbero sistematicamente, tramite piattaforme social e siti internet, foto e/o video in cui offrono a pagamento metodi per ottenere importanti guadagni facili e sicuri sulla falsariga del modello vincente che direbbero di incarnare».

Non solo: anche secondo l’Autorità Garante, come già denunciato da Domani lo scorso ottobre, non verrebbe utilizzata alcuna dicitura di advertisement che informi il consumatore della natura pubblicitaria dei contenuti e soprattutto «non sarebbero evidenziati in modo adeguato elementi rilevanti per le decisioni di acquisto come il costo dei servizi offerti, l’identità o il recapito delle società». Infine, scrive sempre l’Agcm, «sembrano vantare una popolarità falsata dalla presenza di follower non autentici sul proprio profilo Instagram e, nei casi di Luca Marani e Davide Caiazzo, da testimonianze e recensioni apparentemente non verificabili». Oltre questo, aggiungiamo noi, a rendere molto credibili agli occhi dei consumatori questi personaggi sono le inserzioni a pagamento pubblicate su numerosi quotidiani online perché vengono spacciate per articoli e non riconosciute dagli utenti come sponsorizzazioni.

Gli altri casi

La Big Luca è sicuramente l’azienda italiana, per quanto residente da un punto di vista fiscale all’estero, con la storia più longeva in questo settore ma negli anni le finte Accademie di Marketing digitale dei cosiddetti «fuffaguru» si sono moltiplicate nel nostro paese: l’ultimo caso, eclatante, è quello di Jimmy Cenedella e Fabrizio Corona, di cui Domani si è occupato l’ultima volta lo scorso aprile riportando la testimonianza di numerose persone che sentendosi truffate hanno raccontato il funzionamento del loro programma - «Professione vincente» e «Remote Closer Academy» che in seguito alla nostra inchiesta ha cambiato nome in Rwa.

L’aggravante, in questo caso, è costituita dall’enorme potenza mediatica di cui Corona gode e che rende ancora più semplice la recluta di sempre nuovi clienti, convinti dalla sua popolarità che l’investimento sia sicuro. Inoltre Domani ha dimostrato che chi non è in grado di affrontare le spese di iscrizione viene convinto con metodi altamente manipolativi a sottoscrivere una finanziaria con Eva Group, una srl attiva nel settore beauty con sede a Cesano Boscone, in provincia di Milano: il prestito dovrebbe essere finalizzato al pagamento di una «tecnologia benessere ad uso domestico DSM» ma di fatto, invece, viene utilizzato per l’acquisto di un fantomatico corso che Cenedella e Corona garantiscono ti permetterà di guadagnare dai 3.000 ai 10.000 euro ogni mese e quindi di rientrare nell’investimento inziale, che peraltro non è mai uguale per tutti ma varia a seconda della disponibilità economica di ciascuno.

Il fatto che l’Antitrust sia intervenuta, per la prima volta dopo anni di far west in cui l’esterovestizione di queste società sembrava essere un ostacolo insuperabile per l'attivazione di un controllo nonostante il mercato di riferimento fosse esclusivamente italiano, fa presagire che la festa finirà presto anche per tutti gli altri venditori di fumo in circolazione.

© Riproduzione riservata