- L’Eni ha comunicato ieri di non ricevere più forniture dalla Russia attraverso lo snodo di Tarvisio.
- L’azienda ha detto di stare lavorando per verificare se sia possibile riattivare i flussi. Mentre Gazprom ha scaricato la colpa sull’operatore austriaco.
- L’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi ieri ha incontrato un altro dei nostri fornitori su cui si regge la strategia di diversificazione, il presidente del Congo.
Da ieri le forniture di gas russo all’Italia, attraverso lo snodo di Tarvisio, si sono azzerate. Lo ha annunciato l’Eni con
un comunicato sul proprio sito.
«Gazprom ha comunicato che non è in grado di confermare i volumi di gas richiesti per oggi, considerato che non è possibile fornire gas attraverso l’Austria», ha scritto l’azienda.
«Colpa del fornitore austriaco»
Un portavoce della società ha dichiarato che l’azienda è al lavoro per verificare se sia possibile riattivare i flussi». Mentre Gazprom ha fatto scaricato la colpa sull’Austria: «Il trasporto è stato sospeso per il rifiuto dell'operatore austriaco di confermare le nomine di trasporto».
Intanto l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi ha incontrato il presidente della Repubblica del Congo, un altro dei fornitori alternativi di energia, su cui si regge la nostra strategia di diversificazione.
© Riproduzione riservata