I dati preliminari di vari studi di statistica di diversi paesi europei mostrano un picco delle morti nella settimana tra il 18 e il 24 luglio che ha visto temperature record in tutta Europa. In Italia, secondo il Cnr, il 2022 rischia di essere l’anno più siccitoso di sempre. E in autunno c’è il forte rischio di «precipitazioni di eccezionale intensità»
Sarebbero decine di migliaia le morti in più registrate in tutta Europa durante la settimana di caldo record tra il 18 e il 24 luglio. A riferirlo è Politico che ha esaminato i dati raccolti da diversi uffici nazionali di statistica dei paesi europei. In Spagna, Portogallo, Paesi Bassi ma anche in Inghilterra e altri paesi europei, è ben evidente una curva verso l’alto della mortalità durante il picco di calore.
Durante quei giorni sia la Francia sia il Regno Unito hanno raggiunto il loro record di temperatura registrata, con l’Inghilterra che ha per la prima volta superato i quaranta gradi. Secondo gli scienziati queste temperature sono una conseguenza dai cambiamenti climatici che rendono molto più probabile la creazione di fenomeni atmosferici estremi. Con il caldo è arrivata anche la siccità, è aumentato l’inquinamento atmosferico e sono divampati migliaia di incendi in tutta Europa, bruciando migliaia di ettari di terreno.
Secondo il Cnr, in Italia il 2022 è finora l’anno più siccitoso dal 1800 ad oggi, come ha detto all’Ansa il ricercatore Michele Brunetti. Con un rischio ulteriore in autunno: «preoccupa la temperatura della superficie del Mediterraneo che è estremamente elevata», ha detto sempre Brunetti, questa volta a LaPresse. «C’è il rischio in autunno di eventi e precipitazioni di eccezionale intensità».
Stare male per il caldo
Diversi studi hanno certificato che l’esposizione al caldo eccessivo comporti un peggioramento delle patologie mediche già esistenti, in particolare quelle respiratorie e cardiovascolari, ma non solo. Il caldo peggiorerebbe anche malattie come l'Alzheimer.
Lo stress da caldo e la disidratazione aumenterebbe anche il rischio di incidenti sul lavoro e nella vita di tutti i giorni. Il tema è stato sollevato anche dalla confederazione dei sindacati europei (Etuc) che ha chiesto alla Commissione europea di introdurre delle norme comunitarie per regolamentare il lavoro in caso di temperature eccessive.
Ma l’Europa è impreparata a gestire questi fenomeni. Secondo l' Organizzazione Mondiale della Sanità, meno della metà dei 27 paesi dell'Unione europea ha piani d'azione per gestire gli impatti sulla salute del caldo estremo. Fra quelli che li hanno, più della metà non è finanziata a sufficienza.
Secondo i dati dell’Aea, l’agenzia europea dell’ambiente, il caldo è il disastro naturale più mortale d'Europa. Negli ultimi quattro decenni, tra le 76mila e le 128mila persone sono morte a causa delle ondate di caldo.
Germania
Secondo le statistiche rilasciate questa settimana dall’ufficio nazionale di statistica tedesco e inserite nel database europeo Eurostat, sarebbero circa 3mila le morti in più in Germania rispetto alla media, escludendo quelle causate da Coronavirus, registrate nella settimana a cavallo del 20 luglio. In quei giorni in diverse zone del paese si sono superati i 35 gradi e ad Amburgo si è arrivati fino a 40.
Gli studiosi comunque precisano che correlare le morti in eccesso in maniera lineare all’aumento eccessivo delle temperature è difficile e potrebbe essere in alcuni casi fuorviante. Per stabilire in maniera precisa il numero di vittime causate del caldo sono necessari studi approfonditi di durata di alcuni mesi o anni.
In Germania infatti queste morti non vengono registrate come causate dall’aumento della temperatura, a differenza della Spagna. Però è innegabile che che ci sia un trend di questo tipo, come sottolinea a Politico Stefan Muthers, del centro per la ricerca medica e meteorologica del Servizio meteorologico tedesco. «Il problema è che, a differenza del coronavirus, il calore non viene registrato come un fattore nella morte di una persona», spiega. Ma, secondo Muthers, coautore di un importante studio recente sulla mortalità correlata al caldo in Germania, è altamente probabile un legame tra l'aumento dei decessi del mese scorso e le temperature torride.
«Sono sicuro che un’analisi più dettagliata confermerà che i picchi di mortalità visibili in questo arco temporale sono chiaramente correlati all'ondata di caldo», dice.
Spagna
La penisola iberica ha vissuto una fortissima ondata di caldo dall’11 luglio, con temperature anche oltre i 45 gradi per diversi giorni. Secondo le statistiche, escludendo il Covid, sarebbero 2.700 le morti in eccesso rispetto alla media. Di queste, 1.682 vengono registrate dagli uffici di statistica spagnoli come morti a causa delle temperature eccessive.
In Spagna, a differenza di altri paesi, il tema è entrato maggiormente nel dibattito pubblico e quello politico, anche a causa di diverse morti sul lavoro. Per esempio a Madrid uno spazzino è morto accasciandosi per terra sfinito dal caldo. La Spagna è inoltre uno dei pochi paesi che ha già inserito il caldo eccessivo come causa di morte anche nel conteggio statistico.
Portogallo
Situazione simile in Portogallo dove si sono registrate 662 morti in eccesso, sempre non dovute al coronavirus, nella settimana dell'11 luglio e 234 morti la settimana successiva. E dove si sono registrate centinaia di incendi come in Spagna.
ll capo del servizio sanitario portoghese, Graça Freitas, ha detto che più di mille persone sono morte tra il 7 e il 18 luglio a causa del caldo e del cambiamento climatico.
Paesi Bassi
L'istituto sanitario nazionale olandese Rivm ha parlato di «grave aumento» della mortalità a metà luglio. Durante i giorni più caldi di luglio, le autorità hanno registrato 559 morti in eccesso non dovute al coronavirus rispetto agli ultimi cinque anni.
Ma l'eccesso di mortalità è stato elevato per mesi nei Paesi Bassi, l'ufficio statistico ha dovuto ammettere a giugno di non sapere perché, rendendo più difficile valutare l'impatto dell'ondata di caldo.
Regno Unito
Secondo i dati pubblicati martedì dall'Office of National Statistics (Ons) del Regno Unito, Inghilterra e Galles hanno registrato insieme 1.180 decessi aggiuntivi non correlati al coronavirus nella settimana in cui è stato battuto il record di calore di tutti i tempi. I numeri però eccedono quelli degli anni precedenti anche in diverse settimane di fine maggio e giugno, con temperature minori. Quindi stabilire una correlazione diretta risulta difficile. Anche se sono attesi studi a riguardo.
L’Italia
I dati per Francia e Italia dovrebbero uscire a fine estate e saranno importanti per meteorologi, medici e altri scienziati che stanno conducendo ricerche per perfezionare lo studio di questa correlazione tra temperature eccessive e tasso di mortalità.
In Italia comunque già si è previsto che sarà registrato un aumento delle morti in eccesso, come avvenuto nell’ultima fortissima ondata di caldo record del 2003. È quello che prevede anche una ricerca coordinata da Chiara Cadeddu, docente di Igiene e medicina preventiva della Cattolica e coordinatrice del dossier "Il cambiamento climatico in Italia", dell' Italian Institute for Planetary Health.
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