Lega, Italia viva e Forza Italia hanno votato con Fratelli d’Italia contro un emendamento alla proposta di legge sulle attività di lobbing e i portatori d’interesse
Un nuovo strappo all’interno della maggioranza di governo è avvenuto ieri in commissione Affari costituzionali alla Camera, mentre si votavano gli emendamenti sulla legge volta a una regolamentazione delle attività di lobbing e dei portatori di interesse.
La proposta di legge prende le mosse da un testo del Pd, uno di Italia viva e un terzo del Movimento 5 stelle. Il testo base, presentato ad agosto dalla relatrice del M5s Vittoria Baldino, vietava a parlamentari, membri del governo – nazionale e regionale – presidenti, assessori e consiglieri regionali, amministratori di città con più di 300mila abitanti e membri delle autorità indipendenti (compresa la Banca d’Italia) di iscriversi al registro dei portatori d’interesse fino a tre anni dopo la fine del proprio mandato.
La commissione ha invece approvato – con 11 voti a favore e 9 contrari – un emendamento che riduce a un anno dalla fine del mandato il termine per i membri di governo, e non vincola i parlamentari se non nel corso del mandato che li riguarda. Il testo della proposta di legge, che dovrebbe essere discussa in aula il 2 dicembre, aveva ricevuto parere positivo anche dal governo.
Un via libera che non si è dimostrato sufficiente, visto che una parte della maggioranza ha deciso di votare contro: Italia viva, Lega e Forza Italia hanno fatto fronte comune con Fratelli d’Italia. Pd e M5s sono riusciti a far passare l’emendamento solo per due voti.
«Il problema non è più di merito – ha commentato Stefano Ceccanti, capogruppo del Pd in commissione – Italia viva vuole far pesare i propri voti, anche in vista del voto al Quirinale». Non è la prima volta che il partito di Matteo Renzi vota assieme alla destra, e in senso opposto rispetto a quello del governo. Il suo voto di ieri pesa ancora di più se si tiene conto che l’emendamento era stato proposto proprio per ottenere la sua approvazione al testo.
Iv, con la deputata Silvia Fregolent, aveva presentato un proprio emendamento, ma la riformulazione proposta dalla relatrice Baldino non è piaciuta al gruppo. Un altro emendamento, presentato da Michaela Biancofiore di Coraggio Italia, è stato approvato nonostante il parere contrario dell’esecutivo. Consentirà alle persone iscritte nel registro dei portatori di interessi di chiedere al decisione pubblico un incontro per presentare le proprie istanze, e avere la possibilità di vedere ascoltare le proprie ragioni.
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