Alle 17.30 è iniziata la manifestazione per la pace, senza bandiere, «per dire un “no” convinto alla minaccia di un conflitto in Europa», scrivono i promotori dell’evento. Hanno aderito molti partiti, dal Pd a Forza Italia, e sindacati. Presenti anche il ministro del lavoro Orlando e il sindaco di Roma Gualtieri
«Sì alla pace, no alla guerra». Dopo tanti anni è stata indetta una manifestazione per la pace, promossa dalla Comunità di sant’Egidio, per protestare contro l’escalation di tensione in Ucraina. È iniziata alle 17.30 in piazza santi Apostoli a Roma. «Una manifestazione importante, la prima del genere dopo tanti anni», ha scritto la comunità, invitando il mondo politico, sindacale e la società civile a prendere parte, «senza bandiere ma con l’unica appartenenza della pace, per dire un “no” convinto alla minaccia di un conflitto in Europa».
I promotori evidenziano l’importanza di questa significativa mobilitazione della società civile, «per chiedere che si continui a negoziare e non si ricorra alle armi, vera follia al solo parlarne, avventura senza ritorno», hanno dichiarato.
i partecipanti
Presenti alla manifestazione il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha preso la parola: «Roma è la città della pace e sosteniamo gli sforzi che il governo e l’Europa stanno facendo affinché ci sia una soluzione politica e non la guerra, perché noi siamo davvero preoccupati». Partecipa alla manifestazione anche Edith Bruck, sopravvissuta ai campi di concentramento. Oltre al presidente della Comunità di sant’Egidio, Marco Impagliazzo, intervengono poi alcuni testimoni delle guerre degli ultimi vent’anni.
L’appello è stato lanciato ieri sera, 16 febbraio, al Pantheon, e molte associazioni, partiti, realtà del mondo politico e sindacale hanno aderito. Sono in piazza, al fianco della Comunità di sant’Egidio molte sigle, tra cui il Partito democratico, Forza Italia, Articolo Uno, Italia viva, Demos, Sinistra civica ecologista, Cgil, Cisl, Uil, Acli, Azione Cattolica, Base Italia.
L’invito a partecipare è arrivato da molti esponenti politici, come il segretario del Pd, Enrico Letta, Arturo Scotto, tra i fondatori di Articolo Uno,
La delegazione del Partito democratico è guidata dal vicesegretario Peppe Provenzano, mentre il segretario Letta è impegnato in aula per l’inizio delle votazioni del progetto di legge sul suicidio assistito. A guidare la delegazione di Forza Italia, invece, il coordinatore nazionale Antonio Tajani, accompagnato da Paolo Barelli e Valentino Valentini. L’ufficio stampa di Italia viva fa sapere che presenziano Teresa Bellanova, Ivan Scalfarotto, Luciano Nobili, i consiglieri comunali Casini e Leoncini e il coordinatore IV di Roma Cappa.
«Il silenzio ci vedrebbe complici», ha detto Franco Tettamanti, della segreteria dello Spi. Anche il sindacato dei pensionati, Spi Cgil Vco, aveva invitato a scendere in piazza per la pace: «Ci siamo mobilitati per evitare conflitti in tante parti del mondo», ha affermato Tettamanti, «anche in posti lontani da noi come Afghanistan e Iraq, ma avevamo manifestato perché la pace è sempre stata in cima ai nostri pensieri. Adesso è sulla porta di casa e dobbiamo essere ancora più coinvolti».
oltre a roma
I Giovani per la pace, movimento legato a sant’Egidio, oltre a quella di Roma hanno organizzato manifestazioni anche in altre città italiane ed europee, tra cui Milano, Napoli, Lione, Parigi, Barcellona, Würzburg.
Per rifiutare ogni forma di violenza, i Giovani per la pace si rivolgono ai governanti, «perché finora la pace è decisa nei palazzi, ed è un invito a tutta la società, chiamata ad unirsi in una “smilitarizzazione” dei cuori, delle menti e dei media», hanno dichiarato.
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