L’intervista a Dimitri uno dei ragazzi partecipanti al corteo degli studenti a Torino. Nei video circolati online si vede un poliziotto che lo prende per il collo durante le cariche
Dimitri è il ragazzo preso per il collo da un poliziotto, nella piazza di Torino, mentre provava a far ragionare chi stava esercitando una violenza spropositata e gratuita su tanti giovani studenti. Ha 20 anni, mentre diceva «Ma vi rendete conto che state manganellando ragazzini di 15 anni?» teneva in mano un semplice megafono. Nessuna pietra, nessuna bottiglia.
«Io con quel megafono non ho incitato nessuno a essere violento, né ho insultato la polizia. Volevo solo poter fare un corteo e ricordare Lorenzo, il ragazzo morto durante lo stage».
Perché quella mano sul collo? L’hai capito?
No. Il poliziotto all’inizio a provato a darmi una manganellata nelle parti intime, ma sono riuscito a schivarla con la mano. Poi, appunto, gli ho detto: «Ma vi rendete conto che state manganellando dei ragazzi di 15 anni?» e lui, in preda non so a cosa, mi ha messo le mani al collo.
Nessuna vostra provocazione?
Noi abbiamo solo premuto contro gli scudi per fare il corteo, alla quarta carica dei ragazzi singoli hanno preso dei sassi che erano lì per terra e li hanno tirati. Parliamo di quattro sassi al massimo e due bottiglie. Tra l’altro questi individui sono stati rimproverati e allontanati da noi stessi. Eravamo disarmati, come potevamo decidere di sfidare la polizia usando violenza?
Quando sei stato colpito, cosa hai pensato?
Non mi era mai successo, non avevo mai visto tanta violenza nei confronti di studenti, non eravamo pronti. Io sono stato ferito da una manganellata nella prima carica, mentre stavo guardando in un’altra direzione e mi sono ritrovato per terra, dopo aver perso conoscenza per qualche secondo. Ho una fasciatura al braccio, braccio con cui mi sono protetto da altre manganellate.
Cosa hai provato nel vedere un po’ ovunque quell’immagine di te preso per il collo da un poliziotto?
Mi ha fatto molta impressione, però ho visto che dopo la pubblicazione di questa immagine c’è stato un grande supporto da parte degli studenti, ha sensibilizzato molto. Non ci fermeremo e venerdì ci sarà un’altra manifestazione.
Cosa vuoi dire a quel poliziotto che ti ha aggredito?
Vorrei chiedergli: cosa ti ha spinto a mettere le mani al collo a un ragazzo che potrebbe essere tuo figlio? Non ti avevo picchiato né provocato verbalmente, perché?
Avete capito perché a Torino i no vax sono liberi di occupare rettorati e voi studenti siete picchiati se volete fare un corteo pacifico?
Guarda, dopo la violenza ci hanno chiamato degli studenti di gruppi no vax dicendo che venerdì vogliono venire in piazza con noi, che sono dalla stessa nostra parte. Abbiamo risposto che non abbiamo nulla da condividere con loro. Loro che hanno potuto occupare Piazza Castello senza mascherina e addirittura il rettorato dell’università. Hanno fatto un corteo non autorizzato e nessuno gli ha torto un capello, lo hanno fatto senza autorizzazioni e rispetto delle norme sanitarie. Noi siamo stati picchiati per aver manifestato per la morte di un coetaneo. E aggiungo che avevamo tutti le mascherine e siamo quasi tutti vaccinati. Non abbiamo nulla a che spartire con loro.
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