Dopo la guerriglia urbana di Napoli la destra estrema e i complottisti si preparano a scendere in piazza contro le restrizioni anti Covid-19 nella notte tra sabato e domenica. Si parla di Roma, Bari e Milano. Il viceministro spiega: «È un mondo frammentato»
- Dopo la manifestazione violenta di Napoli, anche a Roma, Milano e Bari, l’estrema destra e i complottisti si preparano a scendere in piazza contro il coprifuoco, e adesso anche contro il prossimo Dpcm.
- Il viceministro dell’Interno Matteo Mauri dice che «tutti livelli di precauzione sono molto alti, come sono da marzo, da quando il ministero dell’Interno ha dato segnale alla prefettura di prestare particolare attenzione a tutto quello che si poteva muovere in questi mondi».
- Per i prossimi mesi il ministero non fa previsioni: «Speriamo che non aumentino le manifestazioni violente, ma siamo pronti a qualsiasi situazione, sia sul lato prevenzione che gestione della piazza».
Scende la notte, e dopo la “guerriglia urbana” di Napoli, a Roma, Milano e Bari, i neofascisti e i complottisti si preparano a scendere in piazza contro il coprifuoco, adesso arrabbiati anche per il prossimo Dpcm con le nuove misure restrittive anti Covid-19. Il viceministro Matteo Mauri dice a Domani: «Stiamo seguendo, stanno seguendo la prefettura e la forze dell’ordine».
Per sabato notte «tutti livelli di precauzione sono molto alti, come sono da marzo, da quando il ministero dell’Interno ha dato segnale alla prefettura di prestare particolare attenzione a tutto quello che si poteva muovere in questi mondi presupponendo che ci potessero essere tensioni sociali sfruttate da queste realtà». Per questo «siamo tutti allertati e pronti. Anche a Napoli eravamo preparati».
Sabato pomeriggio si sono susseguiti i messaggi sulle chat di complottisti ed estremisti. Congratulazioni per la manifestazione di Napoli e subito dopo l’appello per ritrovarsi tutti alle 23, proprio quando è vietato riunirsi. A Roma il punto di incontro sarà Piazza del Popolo: «Contro il coprifuoco, contro le leggi improvvise ed incoerenti, contro la negazione del diritto al lavoro, contro il mancato sostegno… per la libertà» si legge su un’immagine che gira da questa mattina. L’appello, secondo il ministero dell’Interno, arriva dall'estrema destra e dal mondo delle tifoserie.
Poi è stata annunciata una «Marcia sui Navigli» a Milano. Tutti messaggi messi in bella vista nelle chat di Telegram di QAnons Italia, ovvero del gruppo che prende spunto da quello complottista americano di QAnon.
A Bari l’appello è stato lanciato dai gilet arancioni, il movimento fondato dall’ex generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo, capitanati in questo caso da Roberto Falco, vicino ai clan baresi. «A tutti i cittadini, operai, disoccupati,pensionati, e soprattutto imprenditori della città di Bari e provincia stasera ore 23 piazza Ferrarese!!! Ora vediamo chi ha le palle a non portare il collare di questi decreti dittatoriali è incostituzionali!!! Noi ci saremo», ha scritto su Facebook. Difficile quantificare quanta gente aderirà.
Sulle chat adesso gira la bozza del nuovo Dpcm anti covid e si commentano le nuove misure: «Stavolta nulla potrà impedire la rivolta. Pazzesco. Attività chiuse alle 18.00 e alla domenica?» commentano in attesa che l’esecutivo vari nuove misure restrittive per contenere il contagio.
Il ministero dell’Interno, dice Mauri, «ha una precisa conoscenza di quel mondo, pur sapendo che è un mondo variegato e frammentato. Porprio perché è fatto di piccole frazioni seguirlo tutto non è semplice, ma lo si sta facendo in maniera molto precisa».
Le forze dell’ordine stanno indagando per individuare gli organizzatori. Mauri ribadisce che a Napoli «era tutto organizzato, c’è stato un concorso di diverse realtà, frange degli ultras, criminalità ed estremismo di destra».
L’esecutivo però non è intervenuto per scoraggiarli: «Tecnicamente – replica Mauri – la legge prevede che le manifestazioni non abbiano bisogno di un'autorizzazione.
Al limite possono essere vietate dalla Questura per motivi di ordine pubblico. L'obbligo per gli organizzatori è quello di informare sempre e per tempo le forze dell'Ordine della volontà di farle. E non lo hanno fatto». Nè venerdì, nè per la prossima notte.
«Sapevamo che c’erano tensioni sociali che potevano essere sfruttate da queste realtà» dice il viceministro. Con il procedere dei mesi della pandemia, di fronte al rischio che il malumore peggiori, Mauri risponde: «Speriamo che non aumentino le manifestazioni violente, ma siamo pronti a qualsiasi situazione, sia sul lato prevenzione che gestione della piazza».
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