Fra otto giorni in tribunale a Roma c’è un’udienza decisiva per capire se la storia di Massimo Bochicchio, l’uomo accusato di una truffa da oltre 400 milioni di euro, ha ancora in serbo delle sorprese. Dopo la sua morte improvvisa il 19 giugno di due anni fa, in circostanze misteriose, sembrava essere calato il sipario. E invece quasi due anni dopo, il 23 aprile, il gip Caramico D’Auria deve decidere se aprire un supplemento di indagini e accogliere l’opposizione dei truffati o archiviare definitivamente.

I faldoni del tribunale hanno ancora l’intestazione “Bochicchio M.+3”. Anche se per Massimo Bochicchio i reati si sono estinti per morte del reo. E oggi i +3, che restano in attesa di conoscere il loro destino, sono le persone forse più vicine a Bochicchio, il fratello Tommaso e la moglie Arianna Iacomelli, entrambi sotto indagine per riciclaggio, e il socio di sempre Sebastiano Zampa, per truffa.

Se il processo dovesse riaprirsi, sarebbe l’ennesimo colpo di scena, in una storia che sembra uscita dalla penna di uno sceneggiatore.

E che non a caso è diventato il secondo film-inchiesta del nuovo programma di La7, 100 minuti.

Un programma che vuole appunto, in 100 minuti di film documentario, indagare coi tempi dell’inchiesta, attraverso testimonianze, documenti e modalità di racconto inediti.

L’inchiesta

Per la prima volta vi faremo ascoltare la voce di Massimo Bochicchio mentre blandisce, seduce le sue prede, che lo descrivono come un uomo capace di convincere praticamente chiunque ad investire con lui. A 100 minuti parla l’unica persona che è riuscita a recuperare una parte dei milioni di euro investiti con Bochicchio, Fabio Caleca, un esperto di hedge fund, che abbiamo scovato a Lugano, in Svizzera.

Come ha trovato i soldi? Nell’inchiesta spiegheremo la strada che ha intrapreso per riuscire a far recuperare ben 17 milioni di euro solo ad Antonio Conte, che forse è il truffato simbolo di questa storia.

Anatomia di un truffatore promette già dal titolo di raccontare ogni dettaglio della storia di Massimo Bochicchio e delle “vittime” delle sue truffe, in una chiave molto più complessa rispetto a come è stata raccontata finora. Non solo quindi un truffatore, un semplice emulo di personaggi come Charles Ponzi o Bernie Madoff, che avrebbe promesso interessi a due cifre a chi investiva con lui. In tempi di tassi bancari a zero, è difficile pensare che potessero essere interessi credibili.

Tra le sue “prede” c’erano personaggi non certo ingenui, allenatori della Nazionale come Antonio Conte a Marcello Lippi, calciatori come Stephan El Shaarawi, ma anche ambasciatori, imprenditori, architetti. Quasi tutti accompagnati da importanti studi legali. E allora? Scopriremo storie di vittime che forse non lo erano del tutto, storie di complici e complicità eccellenti. E perfino storie di minacce e tentati rapimenti.

Testimonianze inedite

Dalle “vittime”, ai soci, ai familiari di Bochicchio nessuno inizialmente sembrava voler parlare di questa storia. Ma stasera sentirete la voce di quasi tutti i protagonisti. Per la prima volta parla di Massimo Bochicchio anche il capo dello sport italiano Giovanni Malagò, che in un’intervista ci racconta della loro lunga amicizia e del suo ruolo fondamentale nell’aiutare Bochicchio, quando nel 2020 rischiava di morire per il Covid.

Attraverso intercettazioni e documenti inediti, racconteremo il ruolo fondamentale delle banche in un viaggio che va dalla Svizzera a Londra, che dopo la Brexit, sembra essere diventata sempre più un paradiso fiscale, nel cuore dell’Europa.

Viaggeremo anche tra i paradisi della ricchezza della famiglia Bochicchio, che si godeva i soldi degli investitori tra Miami, Capalbio, Cortina e Londra. Scopriremo come il mistero dei milioni di euro spariti nel nulla, si intrecci a doppio filo al mistero dell’incidente del 19 giugno 2022 sulla via Salaria a Roma.

100 minuti infatti parte proprio da quello strano incidente in cui una moto si è schiantata contro un muro senza lasciare nessun segno di frenata. La procura è certa. Si è trattato di un malore. Anatomia di un truffatore trova testimonianze e documenti inediti che ci fanno unire i pezzi del puzzle fino ad arrivare a una pista molto concreta, per quanto incredibile, che emergerà chiara alla fine del documentario.

I 100 minuti di racconto verranno interrotti solo da un’intervista con quello che è forse il maggior esperto italiano di riciclaggio, Giangaetano Bellavia, intervistato in studio da Corrado Formigli e Alberto Nerazzini.

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