Circa 30 persone sono state trasbordate da un mercantile a una nave libica su richiesta della guardia costiera italiana. La Ong Sea watch dice che si tratta di un respingimento illegale
Circa 30 persone salvate in mare nella notte da un mercantile sono state riportate in Libia su ordine del centro di coordinamento della guardia costiera italiana in quella che la Ong Sea Watch definisce «una gravissima violazione del diritto internazionale». Secondo l’Ong, la Libia non rappresenta un «porto sicuro» dove sbarcare persone salvate in mare ai sensi dei trattati internazionali.
Il salvataggio è avvenuto nella notte da parte del mercantile Grimstad, dopo che l’imbarcazione in difficoltà era stata avvistata dall’aereo utilizzato dall’Ong Sea Watch. Dopo aver tratto a bordo circa 30 persone, il mercantile ha avuto ordine di trasbordare i migranti su un’imbarcazione della guardia costiera libica. L’Ong ha riferito al comandante della nave che si tratta di un’azione illegale. Il centro di controllo italiano «avrebbe spinto il comandante a fare la stessa cosa per cui quello della #Asso28 fu condannato a un anno di carcere dall'Italia nel 2021», sostiene Sea Watch.
Nel frattempo, un’altra imbarcazione di una Ong, Life Support di Emergency, ha salvato 35 persone che si trovavano a bordo di un’imbarcazione di 9 metri partita da Tobruk, in Libia, quattro giorni fa. Life Support ha ricevuto Livorno come porto di destinazione dalla guardia costiera italiana.
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