Da Lorenteggio a Linate in meno di mezz'ora, tutta in metropolitana. Da oggi, sabato 12 ottobre, Milano ha la sua M4 in versione completa: da ovest, San Cristoforo e Lorenteggio, a est, con l'aeroporto di Linate, passando per il centro città.

Con le sue 21 fermate, 15 chilometri e i suoi sette punti di interscambio (con la M2 a Sant'Ambrogio, con la M3 a Sforza Policlinico e con la M1 in piazza San Babila e con tre stazioni ferroviarie – San Cristoforo, Dateo e Forlanini – oltre che, al capolinea, con l'aeroporto), la M4 potrà trasportare 86 milioni di passeggeri all'anno, secondo le stime. L’apertura ufficiale delle banchine ai passeggeri è avvenuta alle 13.30.

Credits: Webuild

Alla nascita della M4 hanno contribuito 17mila lavoratrici e lavoratori e 1.800 aziende che, a vario titolo e in varie fasi, hanno concretamente realizzato questa nuova imponente infrastruttura, e con la direzione lavori di MM e con il ruolo centrale della Concessionaria M4, di cui oggi sono soci, oltre al Comune di Milano, ATM, Webuild Italia, Hitachi Rail STS, Mer Mec STE e Sirti.

La nuova “blu”, come la M5, è una metropolitana completamente driverless: dalla control room del quartier generale di Atm, integrata alle altre linee metropolitane, vengono gestiti i treni in movimento, garantendo un'alta frequenza e maggiori efficienza e sicurezza grazie a tecnologie avanzate. Con una flotta di 47 treni senza conducente, ciascuno con una capacità massima di 600 persone, la linea è in grado trasportare 24mila passeggeri all'ora, in ogni viaggio-direzione, con una frequenza di picco di un treno ogni 90 secondi.

Milano aggiunge così un nuovo tassello nel suo percorso per diventare una "smart city" con il completamento della copertura in 4G e 5G della metropolitana M4, che diventa così la prima linea della metropolitana interamente coperta in 5G in Italia e tra le prime in Europa.

L'inaugurazione è stata anche l'occasione per lo svelamento della targa, alla stazione di San Cristoforo, in memoria di Raffaele Ielpo, l'operario caposquadra che morì nel gennaio del 2020 in un incidente sul lavoro nel cantiere della M4 in piazza Tirana.

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Le parole di Sala e Salvini

«È un'opera epocale, grazie a tutti quelli che ci hanno lavorato, è un'opera di grande dedizione e fatica ma ci siamo arrivati», sottolinea il sindaco, Giuseppe Sala, rilevando che «non è un punto di arrivo, ma di partenza. La prima tratta da Linate a San Babila ha aperto nel luglio 2023, mentre oggi apre il prolungamento fino a San Cristoforo». Tutto ciò, sottolineano ancora dal Comune, rende «quella di Milano la prima metropolitana d'Europa per tasso di crescita negli ultimi due decenni con valori da due a tre volte la media europea».

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All’inaugurazione era presente anche il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini: «È una bellissima giornata che unisce la buona politica. Almeno sulle infrastrutture la politica non dovrebbe dividersi. Sono servizi per i cittadini», ha detto. «L'obiettivo è il prolungamento della metropolitana fino a Buccinasco e Baggio. Milano corre: penso alle Olimpiadi invernali che lascerà in eredità il primo studentato a prezzi calmierati. Milano è un modello», ha aggiunto il segretario della Lega.

In merito alla richiesta del sindaco di Milano di nuove risorse, il vicepremier ha risposto: «Tutti i sindaci chiedono più soldi. Cercheremo di essere equilibrati. Gli investimenti sul tpl e sulle strade a Milano e in Lombardia sono notevoli. M6? Cerchiamo finanziamenti per progetti che già ci sono», come il prolungamento della metropolitana milanese M1. «È giusto sognare e guardare oltre».

Salini: «Per Webuild un grande traguardo»

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Per Webuild, la M4 «rappresenta un grande traguardo perché nella nostra città riuscire a fare la quinta metropolitana è un successo importante. Per i lavoratori perché ci hanno partecipato è un giorno di grande orgoglio. È stata una sfida importante perché riuscire a fare 15 chilometri nel centro della città e riuscirli a fare in questi tempi, compreso il Covid, credo sia un risultato molto rilevante», ha detto l'ad di Webuild, Pietro Salini, inaugurando la metro a Milano.

«Per noi significa lavorare, significa fare quello che facciamo dappertutto. Significa essere italiani e portare questa tecnologia in giro per il mondo», ha aggiunto Salini.

Per quanto riguarda i costi, che secondo indiscrezioni si aggirano attorno ai 100 milioni di euro l'anno, il top manager ha spiegato che «è una infrastruttura partita tanti anni fa. A livello procedurale ci è voluto del tempo e sono passati dieci anni. Come sapete i costi sono cambiati nel tempo. Il costo non è tanto, siamo negli standard».

«Oggi con l'ex Ansaldo Breda la nuova Hitachi, lavoriamo dappertutto: da Copenaghen a Riad a Salonicco che inaugureremo nei prossimi giorni. Questa competenza italiana, questo lavoro italiano oggi viene celebrato», ha continuato Salini, parlando di «un momento particolarmente fortunato per le infrastrutture. Per noi è un momento di grande spinta, stiamo crescendo molto. Quest'anno siamo cresciuti in maniera significativa».

WeBuild, ha detto ancora l’amministratore delegato, sta «assumendo molte persone anche in Italia, abbiamo in programma di assumere quasi 10mila persone nell'arco dei prossimi 2 anni."Tutta la sfida di chi diceva che non avremmo avuto le persone sufficienti per fare i lavori che volevamo si tratta solo di volerlo».

L’impronta di WeBuild in 100 metro nel mondo

Credits: Webuild

Forse pochi lo sanno, ma la Subway di New York, le stazioni dell’arte di Napoli, le metropolitane avveniristiche di Doha e Riad, la linea archeologica di Salonicco, le affollate metro di Roma così come le linee che servono le grandi città australiane, Melbourne e Perth su tutte, hanno una comune matrice italiana.

I 15 chilometri della M4 che tagliano Milano da Est a Ovest collegando l’estrema periferia di San Cristoforo con il centro e da lì con l’aeroporto di Linate sono infatti l’ultimo miglio di una storia d’impresa lunga 120 anni, nel corso dei quali sono state realizzati 100 progetti di linee metropolitane che coprono una distanza di oltre 800 chilometri.

Tante e tanti ne ha costruiti Webuild, il gruppo che oggi mette la sua firma sulla nuova M4 di Milano. Un’opera complessa, realizzata attraversando il centro storico e le aree più densamente popolate della città proprio grazie all’esperienza e alle competenze maturate nel mondo, dagli Stati Uniti all’Australia, dal Sud America al Nord Europa fino alla Penisola Araba.

Progetti posizionati sulla linea del tempo e dello spazio che raccontano l’evoluzione della scienza ingegneristica e i segreti delle metropolitane più famose al mondo.

Credits: Webuild

Accade così che a New York, tra il 1976 e il 1980, la Impresit (poi confluita nel Gruppo Webuild), partecipi alla costruzione della linea 131, il lotto che collega Park Avenue alla Third Avenue sull’isola di Manhattan. È la subway più celebre al mondo, quella che dai Guerrieri della Notte al Joker di Joaquin Phoenix è stata scelta come set ideale dal cinema di Hollywood.

Da New York a Riad la distanza sembra infinita, ma non è solo una questione di tempo. Oltre quarant’anni dopo, nella capitale dell’Arabia Saudita, Webuild partecipa alla costruzione di una delle reti metropolitane più ambiziose al mondo: oltre 176 chilometri di linee, 41 dei quali (la Linea 3) affidati a un consorzio di cui è parte il Gruppo italiano.

Nell’inseguimento del record la capitale saudita gareggia con Parigi, dove è in corso la costruzione del Grand Paris Express, quasi 200 chilometri di nuove linee che collegheranno i comuni della Ile de France. Qui Webuild è al lavoro su diversi lotti della rete che punta a unire finalmente in modo sostenibile le periferie con il centro della città.

Opere iconiche, quindi, alle quali si aggiungono – tra le tante – Cityringen, la linea ad anello che collega il centro di Copenhagen, inaugurata nel 2019 dalla regina di Danimarca in persona; le metropolitane di Melbourne e di Perth, quella di Istanbul e tante in Italia: Genova, Napoli, Roma e naturalmente Milano.

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