In piazza Montecitorio continuano gli scontri tra le forze dell’ordine e alcune persone presenti alla manifestazione organizzata dai ristoratori per protestare contro il prolungamento dei divieti imposti ed estesi dal governo fino a fine aprile, per contrastare l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Da questa mattina, davanti alla sede della Camera dei deputati, si sono radunati centinaia di ristoratori in difficoltà, insieme ad altri lavoratori, titolari o dipendenti, di altre attività chiuse da mesi, come palestre e cinema. La manifestazione ha avuto inizio alle tre del pomeriggio, ma dopo pochi minuti i dimostranti hanno provato a invadere la piazza transennata, forzando la barriera delle forze dell'ordine. I manifestanti hanno anche lanciato diverse bottiglie di vetro. I poliziotti, in tenuta antisommossa, hanno identificato alcuni di loro.

La manifestazione è stata strumentalizzata anche da sovranisti ed estremisti. In prima fila, infatti, spicca un uomo con il viso truccato con i colori della bandiera italiana e un copricapo da vichingo, a richiamare la figura di Jack Angeli, lo sciamano che ha preso d’assalto le istituzioni di Capitol Hill negli Stati Uniti lo scorso 6 gennaio.

I lavoratori in piazza, oltre a non mantenere il distanziamento sociale come previsto dalle norme anti Covid-19, non indossano neanche la mascherina.

Enrico Montesano, popolare attore romano che in questi mesi si è distinto per posizioni vicine al movimento no-mask, è salito sul palco nel tentativo di ripristinare la calma: «So che siete chiusi a causa di regole senza senso, ma evitiamo azioni che possano peggiorare la situazione», ha detto ai presenti.

Tra i presenti anche Luca Marsella, consigliere municipale a Ostia di Casapound.

I lavoratori lamentano la carenza dei sostegni forniti dal governo, considerati troppo lenti e irrisori a fronte delle spese che ciascuno deve sostenere nonostante le chiusure. Ieri, attraverso un comunicato, il portavoce del Movimento imprese ospitalità ha annunciato che dal 7 aprile apriranno alcuni bar, ristoranti e pub, violando il decreto legge attualmente in vigore.

Altri sit-in si sono svolti in altre piazze d’Italia, da Milano a Napoli, con i manifestanti che hanno bloccato strade e vie anche con la violenza, causando momenti di tensione.

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