Il provvedimento annunciato negli scorsi giorni si concretizza. Mentre spunta la possibilità di un allentamento delle misure anticontagio anche negli ospedali, i medici invitano alla prudenza
I non vaccinati delle categorie per le quali era previsto l’obbligo vaccinale, personale scolastico e forze dell’ordine, non dovranno più pagare le multe che gli sono state comminate. Infatti, il ministero dell’Economia e delle finanze, guidato da Giancarlo Giorgetti, ha inviato al ministero per i Rapporti con il parlamento, con a capo Luca Ciriani, una proposta emendativa del decreto Aiuti ter per sospendere fino al 30 giugno 2023 «le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione nei casi di inadempimento dell'obbligo vaccinale Covid-19». Il provvedimento coinvolge una platea di circa 1,2 milioni di persone.
Le voci degli scorsi giorni
Negli scorsi giorni era stato Ciriani ad aver anticipato la possibilità, poi concretizzatasi, di sospendere le multe ai non vaccinati. «Non è un congelamento, l'ipotesi sul tavolo è quella di rinviare l’invio delle multe destinate agli over 50 che non si sono sottoposti al vaccino contro il Covid», aveva dichiarato. Il provvedimento potrebbe estendersi, come annunciato qualche giorno fa dal responsabile Salute della Lega, Luca Coletto, anche al personale sanitario.
Intanto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha fatto sapere di stare lavorando a un provvedimento per il reintegro del personale sanitario che non ha adempiuto all’obbligo di vaccinazione.
I medici
Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell'Anaao Assomed, un sindacato medico, ha invitato alla prudenza, dichiarando che non è il caso di«rischiare di tornare potenziali untori seppur inconsapevoli».
«La vera emergenza piuttosto è la campagna vaccinale che occorre sia incrementata». E a proposito dell’eventualità paventata nei giorni scorsi di togliere l’obbligo di mascherine all’interno degli ospedali ha detto che abbassare la guardia «sarebbe un rischio che non possiamo correre anche perché proprio negli ospedali ci sono i soggetti più fragili e più a rischio».
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