I soccorsi sono arrivati alle 11.30 ma non sono riusciti a trarre in salvo tutte le persone a bordo, il ministro dell’Interno chiede collaborazione al governo britannico
Sono 12 le persone migranti morte al largo di cap Gris-Nez, nel nord est della Francia a metà tra Boulogne sur Mer e Calais, mentre tentavano di attraversare il Canale e raggiungere le coste dell’Inghilterra.
La prefettura marittima del Manica e del Mare del Nord ha stimato che ci fossero sessantacinque persone a bordo della barca che le trasportava, un’imbarcazione di fortuna lunga meno di sette metri. Cinquantuno migranti sono stati tratti in salvo: molti erano in condizioni di salute gravi e necessitavano di cure mediche di emergenza. È stato istituito a Boulogne un centro medico provvisorio per poter prestare assistenza alle vittime del naufragio.
I soccorsi sono arrivati attorno alle 11.30, ha scritto la Voix du Nord, dopo la segnalazione fatta da alcuni pescatori al Centro regionale di sorveglianza e salvataggio in mare di cap Griz-Nez. Il sindaco di Le Portel, città portuale vicina a Boulogne, ha detto all’Associated Press che «il fondo della barca si è squarciato» e ha aggiunto «è un grande dramma».
Poco dopo l’uscita della notizia il ministro degli Interni, Gerald Darmanin, ha annunciato che si sarebbe recato Boulogne con il prefetto Jacques Billant nel pomeriggio. L’associazione Utopia 56, attiva in tutta la Francia ma nata nel 2015 a Calais per far fronte alla crisi migratoria e alla giungla, ha risposto subito dicendo: «Per via della sua arroganza, della sua incompetenza e della sua violenza il ministro dell’Interno deve essere ritenuto responsabile». Utopia e altre realtà attive nel territorio hanno deciso di radunarsi nello stesso momento a Boulogne per «portare omaggio alle vittime ma anche per denunciare «i reali colpevoli di queste morti».
Secondo i responsabili dell’associazione Osmose 62, attiva a Boulogne, i volontari «sono stati tenuti lontano dai luoghi del soccorso e alla stampa è stato vietato di filmare gli avvenimenti».
Nel corso della conferenza stampa è intervenuto il procuratore di Boulogne sur Mer, Guirec Le Bras, che ha detto di aver «aperto un’inchiesta per indagare sui responsabili di questo decesso e che la pena potrebbe arrivare a quindici anni di reclusione». Il ministro dell’Interno ha definito i trafficanti criminali che metterebbero a rischio le vite di chi sale sulla barca. Ma come spiegato dall’associazione Alarm Phone, difficilmente chi «conduce la barca è un trafficante». Spesso chi guida è un migrante che non può permettersi di acquistare un “biglietto”, le tariffe infatti sono alte e possono raggiungere circa duemila euro. Darmanin ha detto ai microfoni di Bmftv che «la ministra britannica degli Interni, Yvette Cooper, ha fatto le sue condoglianze alla Francia». Il ministro l’ha ringraziata ma ha aggiunto che ritiene «necessario trovare un’intesa sui migranti anche con questo governo».
Il numero di vittime della Manica del 2024 è salito almeno a trentasette, questo è per ora l’incidente più grave dell’anno.
Le associazioni di Calais hanno indetto una commemorazione per mercoledì 4 settembre in ricordo delle «persone esiliate vittime delle politiche migratorie alla frontiera franco-inglese dal 1999».
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