La ’ndrangheta e l’Emilia Romagna «terra di mafia» tra complicità e negazionismo
Foto LaPresse - Elisa Contini 12/12/2017 Lentigione - Italia Cronaca Nella notte del 12 Dicembre il fiume Enza rompe gli argini e allaga la frazione di Brescello che si chiama Lentigione. Nella foto: immagini generiche di alluvione Photo LaPresse- Elisa Contini 12/12/2017 Lentigione - Ialy News The flood in Lentigione, a small town between Parma and Reggio Emilia
25 gennaio 2022 • 19:21Aggiornato, 26 gennaio 2022 • 13:51
L’Emilia Romagna? «Terra di mafia». In molti storceranno il naso, esclameranno: «Che esagerazione!».
Comprensibile se i nuovi interpreti della criminalità mafiosa sono imprenditori ben vestiti, con fluente parlantina in lingua italiana (il dialetto è riservato solo per riunioni più intime di cosca) e frequentatori della borghesia delle cittadine tagliate dalla via Emilia.
La definizione «distretto di mafia» è stato coniato pochi giorni fa dalla procuratrice generale di Bologna, Lucia Musti, dall’inizio della sua carriera in prima linea nella lotta alle cosche nordiche.
Classe ’82. A Domani è capo servizio e inviato cronaca e inchieste. Ha lavorato per L’Espresso, Gazzetta di Modena e ha scritto per Repubblica. È autore di numerosi saggi-inchiesta, l’ultimo è il Libro nero della Lega (Laterza) con lo scoop sul Russiagate della Lega di Matteo Salvini.